“Totò a colori”è il primo film girato completamente a colori nella storia del cinema italiano, viene prodotto da Carlo Ponti e Dino De Laurentis.
Il film ruota intorno a sketch già collaudati nella rivista di Totò: L’Esibizione del direttore d’orchestra, la banda musicale dei bersaglieri, il pinocchio, lo sketch degli esistenzialisti e del vagone letto.
L’uso di una pellicola a colori per quei tempi necessitava dell’impiego di luci molto forti, a scapito della vista, infatti Totò era già cieco da un occhio, e pare inoltre che a causa del calore troppo forte delle luci la parrucca di Totò iniziò a fumare. Il film ebbe un successo incredibile, registrò infatti il record assoluto di incassi come spesso accadeva per i film di Totò che era ampiamente premiato dal pubblico ma non dalla critica.
Totò a colori inaugura la prima tipologia formale del cinema a colori destinata ad una presenza significativa sugli schermi nazionali nella prima metà degli anni ’50.
Essa configura quello che può essere definito un uso “attrazionale” del colore, centrato sull’esibizione del potere sensoriale e spettacolare della novità.
In questo film la linea narrativa è quasi inesistente, la sua funzione è quella di tenere uniti tutti gli sketch.
Stefano Vanzina in arte “Steno” a diretto “il Principe” per ben tredici volte, quattro con Monicelli, oltre ad altri grandi comici italiani. Steno è un regista di quantità, 73 film in quarant’anni, quasi tutti comici, tutti autenticamente popolari come imponeva lo stile del Neorealismo, con il sapore dell’Italia povera da poco uscita dalla guerra.
Stefano Vanzina è il regista dei film che non hanno fatto la storia del cinema italiano, ma sicuramente rimangono nella storia del nostro costume. Pertanto prendete film come “Totò a colori” o “Un Americano a Roma”, senza di essi il cinema italiano sarebbe più povero. La nuova etichetta creata dai grandi De Laurentis – Ponti produsse oltre a Totò a colori altre importanti opere come: Europa 51 di Rossellini, Anni facili di Luigi Zampa, fino alla consacrazione definitiva con “La strada” e “Le notti di Cabiria” entrambi di Fellini, due film che hanno vinto l’oscar come miglior film straniero. De Laurentis ha dato vita ad un numero considerevole di film che hanno raggiunto il successo mondiale, questo grande produttore si è spento nella città che ormai considerava come la sua, Los Angeles lo scorso Novembre.