“Può un Comune che è in sofferenza finanziaria come il nostro – si chiede il consigliere Antonio Rotundo – spendere per consulenti esterni oltre un milione di euro?
Si possono chiedere sacrifici ai cittadini, con un aumento vertiginoso delle tasse locali, o ai lavoratori della Lupiae di rinunciare per un anno ad una parte del proprio salario, come hanno già fatto, e per un altro anno come gli è stato chiesto, se si sprecano i soldi dei contribuenti per pagare un piccolo esercito di consulenti esterni?
Solo nel 2009 i dati ufficiali del conto consuntivo approvato certificano che sono stati spesi per consulenze oltre un milione di euro, cifra incompatibile con lo stato del bilancio comunale, al punto che il collegio dei revisori dei conti, nella relazione, ha avvertito il bisogno di richiamare il Sindaco a contenere la spesa.
Spesa che a nostro avviso si sarebbe, almeno in parte, potuto evitare se invece di ricercare all’esterno le competenze richieste si fosse verificato l’esistenza delle professionalità necessarie tra i 18 dirigenti o all’interno della struttura amministrativa.
Ora dopo il danno la beffa.
Siccome la trasparenza non abita a Palazzo Carafa, ora il Comune rischia concretamente di pagare molto a caro prezzo questo suo comportamento.
L’art. 53 della legge 165 del 2001 prevede infatti che in caso di mancata pubblicazione sul sito istituzionale dei contratti di consulenza e dei relativi importi, il Comune debba pagare una sanzione pecuniaria pari al doppio delle retribuzioni erogate e non rese pubbliche.
Anche in questo caso la colpa è di qualche dirigente? Chiediamo al Sindaco di pubblicare domani mattina stesso i contratti di consulenza per evitare che, ancora una volta, siano i contribuenti onesti a farne le spese.”