“Con Bondi ai Beni culturali abbiamo toccato il fondo. Il crollo dell’Armeria dei gladiatori è una sconfitta etica e morale della politica ed un monito ai governi, nazionale e regionale, a prestare più attenzione al patrimonio artistico e architettonico del Paese, a cui occorre destinare maggiori risorse”.
Lo ha detto il presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro, architetto e già membro della Commissione regionale Beni culturali.
“Rimane lo sconcerto per quanto accaduto a Pompei – ha continuato il presidente dell’Udc – al pari per l’atteggiamento di arroganza del ministro Bondi che non ha sentito il dovere politico e morale di dimettersi di fronte al crollo dell’edificio pompeiano, una perdita ed un danno incalcolabile per il patrimonio artistico e storico architettonico del Paese. Siamo fermamente convinti che la responsabilità di quanto accaduto a Pompei è esclusivamente governativa e quindi del ministero ai Beni culturali che avrebbe dovuto vigilare attraverso la Sovrintendenza”.
“Solo pochi mesi fa – ha ricordato Salvatore Negro – il ministro Bondi aveva minacciato le dimissioni di fronte ai tagli al settore annunciati dal suo collega Tremonti. Dimissioni rimaste nel cassetto, ben chiuso a chiave. A quanto pare siamo lontani dai tempi del compianto ex ministro Lattanzio, scomparso qualche giorno fa, che nel 1977 sentì il dovere morale e politico di dimettersi dopo la fuga del criminale nazista Kappler dal carcere del Celio. Come siamo lontani dai tempi del ministro Rocco Buttiglione, che aveva saputo dare nuovi input alla rivalutazione e rivitalizzazione dei Beni culturali anche con la istituzione di nuove Sovrintendenze fra cui, mi preme ricordarlo, quella di Lecce. Una Sovrintendenza, quest’ultima, oggi depauperata delle indispensabili risorse umane e finanziarie e impossibilitata a fare interventi di presidio e di prevenzione sui Beni culturali del territorio. Una Sovrintendenza che vede l’assenza di un sovrintendente di ruolo, aumentando di fatto le difficoltà burocratiche e di interlocuzione con i cittadini e le istituzioni”.
“Se Pompei e l’Italia piangono la perdita dell’Armeria dei Gladiatori – ha concluso il Presidente Negro – la Puglia certamente non sorride per lo stato in cui versa il patrimonio storico artistico ed in particolare quello archeologico del territorio, spesso abbandonato a se stesso. L’elenco delle opere che rischiano di fare la fine dell’edificio pompeiano è lungo. Per questo ci appelliamo con forza al presidente Vendola e all’assessore Godelli che, nell’annunciata revisione e rimodulazione dei fondi strutturali, possano reperire idoneo stanziamento finanziario, indispensabile alla tutela di questo importante patrimonio ”.