“Scrivo queste righe ancor prima di conoscere l’esito in Consiglio Comunale della modifica del piano delle alienazione 2010-2012.” Lo comunica in una nota Carlo Salvemini. “Non è rilevante ai fini di una valutazione politica sapere come andrà a finire.
E per la prevedibilità degli orientamenti della maggioranza nella manifestazione di voto. E perchè, alla fine, quanto emerge dalle carte è materia sufficiente per trarre considerazioni sconsolanti sull’idea di governo del territorio sottesa al provvedimento.
Quale volontà si afferma infatti in quella delibera?
Quella di mettere sul mercato, senza una riflessione pubblica, una discussione aperta, un confronto meditato beni di proprietà comunale in variante allo strumento urbanistico provocando nei fatti una rideterminazione del rapporto fra spazi pubblici e privati.
Il tutto allo scopo di tentare di porre rimedio alla situazione di predissesto del Comune di Lecce.
Tutto perfettamente legittimo, sia chiaro. Ma non per questo politicamente assennato.
Come altro descrivere un provvedimento che stabilisce ad esempio la vendita della scuola Elementare “Cesare Battisti”, dell’Istituto Magistrale “Siciliani”, degli uffici comunali di V.le De Pietro e Braccio Martello, degli Uffici Giudiziari, consentendone la destinazione ad attività commerciali?
Come altro commentare un provvedimento che ipotizza tra gli altri la demolizione della scuola materna di via Benedetto Croce per liberare un suolo e fare edificare un palazzina a sei piani?
Poniamo il caso che alla fine si proceda alla vendita mediante asta pubblica attraverso un unico lotto funzionale, ossia individuando sul mercato il privato interessato ad acquistare l’intero pacchetto di beni immobili offerti dall’Amministrazione Perrone.
L’esito sarebbe quello per ora messo solo su carta: un continuum di strutture commerciali quasi che Lecce fosse Las Vegas. Questo è il modello sotteso a quella sciagurata delibera: tra l’altro con un PRG scaduto da tempo ed un PUG ancora in embrione.
Non importa sapere, al momento, se e come questo stravolgimento urbano potrà conoscere ostacoli nei pareri della Regione Puglia. Quello che interessa è fare capire a tutti i cittadini leccesi come l’Amministrazione Comunale ha inteso risolvere i suoi guai finanziari: svendendo ulteriormente l’idea di città come spazio pubblico.”