I Servizi Sociali, si sa, ricoprono un ruolo fondamentale per il controllo e la tutela infantile e adolescenziale sul territorio, oltre ad essere un valido supporto alle famiglie. Quando questi si integrano con i Servizi Sanitari, potenziano e migliorano l’offerta dei servizi cittadini. In quest’ottica, l’Azienda Sanitaria Locale di Brindisi, dopo la Delibera di Giunta Regionale
per i piani di investimento ed avvalendosi di fondi F.E.R.S. 2007-2013 erogati dalla Comunità Europea, decideva di realizzare la sede N.I.A.T. Servizio di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza Territoriale a San Pietro Vernotico. La sede destinata a tale utilizzo , situata sul prolungamento di via P.G. Rizzo, di proprietà del Comune ma concessa in comodato d’uso all’Azienda, è attualmente occupata dagli uffici del Giudice di Pace. Per poter usufruire dei fondi è necessario il prolungamento del comodato d’uso che l’Amministrazione Comunale dovrebbe approvare, permettendo così l’avvio ai lavori per la ristrutturazione del piano terra destinato alla sede N.I.A.T.
La richiesta è stata inoltrata al sindaco Pasquale Rizzo dal Direttore Sanitario Rodolfo Rollo per due volte a distanza di 5 mesi, senza ricevere mai risposta. Ritenendo il servizio importante per il territorio, il PD cittadino si sta mobilitando e, attraverso una lettera aperta e la diffusione a mezzo stampa, informa i cittadini circa la necessità di poter usufruire della struttura e dei fondi ad essa destinati nel più breve tempo possibile, pena la perdita dei fondi stessi. La struttura in questione, attualmente ospita anche il Centro Vaccinazioni che la scorsa Amministrazione rivendicò nonostante le proteste dell’allora opposizione. Oggi, alla luce dei continui ostracismi da parte dell’Amministrazione di San Pietro Vernotico, i componenti del PD, a garanzia dei cittadini, vorrebbero conoscere le motivazioni che spingono il sindaco a non concedere il comodato d’uso di una parte della struttura, occupata interamente dal Giudice di Pace peraltro parente del primo cittadino. Nel frattempo i Servizi Sociali risiedono in paesi limitrofi attendendo il rientro nel paese natìo.