“La Consulta delle Aggregazioni Laicali dell’Arcidiocesi di Lecce ribadisce con fermezza l’importanza della difesa della vita, dal suo concepimento alla sua fine naturale.
Il laicato cattolico, in sintonia con la voce della Chiesa, afferma il dovere della custodia di ogni cosa creata, che è affidata a ognuno da una volontà superiore che non può essere prevaricata dall’arbitrio umano.
Pertanto non sono condivisibili le proposte di regolamentazione annunciate in questi giorni in seno all’Amministrazione del Comune di Lecce per la creazione di uno Sportello dove depositare il cosiddetto “Testamento Biologico”.
Questa scelta appare in disarmonia con i doveri di un’Amministrazione locale; compito dell’Istituzione pubblica dovrebbe essere la promozione di modelli educativi che tendano al rispetto verso qualsiasi condizione di sofferenza e di mancanza di autonomia.
La società deve farsi carico della sofferenza del singolo, non spingerlo a decidere liberamente della sua fine.
La vera libertà è quella di scegliere in favore della vita, non lasciare soli i malati, i disabili gravissimi, i più fragili. La vera libertà è contrastare una domanda di morte spesso dettata
dalla solitudine, dallo scoraggiamento, dall’abbandono.
Perciò il laicato cattolico si oppone a qualsiasi scelta di interruzione volontaria o programmata dei ritmi biologici vitali, così come di qualsiasi forma di accanimento terapeutico. E’ importante continuare a prendere parte, in maniera consapevole e attiva al dibattito in favore della vita sia in campo bioetico che biopolitico. Esistono malattie inguaribili ma non incurabili; bisogna tutelare il vero bene di tutte le persone che si trovano ad affrontare situazioni così drammatiche privilegiando il sostegno alla vita, anche se “vegetativa”.
Il laicato cattolico, mantenendo autonomia dagli schieramenti politici, è pronto a promuovere ogni buona prassi a sostegno dei valori non negoziabili della vita in quanto tale oltre che della fede cristiana.”