Andare incontro alle famiglie affidatarie, riconoscendo, a tutti gli effetti, l’assistenza sanitaria, specialistica e farmaceutica a favore dei minori in affido, così come stabilito dalla L.R. del 2008, indipendentemente dal reddito della famiglia affidataria.
È l’oggetto dell’interrogazione urgente a risposta scritta presentata dal consigliere della Regione Puglia e presidente di “Moderati e Popolari”, Antonio Buccoliero. Scrive Buccoliero:
“Premesso che
· La L.R. 23 dicembre 2008 n°45 sancisce all’art. 16: …“ l’assistenza sanitaria, specialistica e farmaceutica erogata ai minori in attesa di adozione e ai minori sottoposti a provvedimenti di tutela (in affido familiare, ricovero in comunità alloggio o case famiglia) è a totale carico del servizio sanitario regionale SSR”;
Tenuto conto che
· Alcune ASL hanno difficoltà a riconoscere la portata di tale norma nel caso di somministrazione di vaccini prescritti da allergologi a favore di minori in affido e, comunque a favore delle categorie di soggetti sopra indicati, sostenendo che la famiglia affidataria non deve superare un certo reddito;
Ritenuto che
· Aver riconosciuto con LR il diritto all’assistenza sanitaria gratuita a favore degli stessi, non significa far venire meno tale diritto nel caso di minori in affido, penalizzando oltremodo le famiglie affidatarie che già di per sé si sottopongono a grande disponibilità nei confronti dei suddetti minori e, non soltanto di tipo economico;
l’interrogante si rivolge all’assessore alle Politiche della salute per conoscere:
· Se sia a conoscenza di siffatte difficoltà incontrate dalle famiglie affidatarie;
· Se non sia il caso di impartire le giuste disposizioni alla ASL regionali perché quanto disposto e riconosciuto dalla LR sia reso effettivo sul territorio.
Si tratta – conclude Buccoliero – di una richiesta legittima, che punta a salvaguardare quelle famiglie pugliesi che, nonostante le evidenti difficoltà, si dimostrano disponibili ad accogliere un nuovo membro in famiglia e che, certamente, non meritano di essere penalizzate da una cattiva interpretazione di una chiara ed evidente norma regionale”.