Con l’intervento del presidente della Regione Nichi Vendola si è conclusa la discussione generale sui tre disegni di legge finanziari (riduzione costi della politica, disposizioni per il bilancio e bilancio di previsione 2011).
Il presidente dell’assemblea, Onofrio Introna, ha momentaneamente sospeso la seduta e convocato la Conferenza dei capigruppo per valutare l’ammissibilità dei circa 100 emendamenti presentati e sondare la possibilità di passare già in serata all’esame del testo dei disegni di legge, diversamente da quanto concordato nei giorni scorsi con i capigruppo.
Il presidente Vendola nel suo intervento ha sostenuto che quello presentato in Consiglio è da considerarsi “il primo bilancio di un’epoca nuova” simile a quello che un nazione scrive dopo un conflitto ed ha avuto parole di apprezzamento per i toni con cui la discussione si è svolta. “Il dato prevalente della mattinata – ha sostenuto – è stata la condivisione delle responsabilità nell’analisi dei problemi e nella scelta delle soluzioni cui destinare le risorse”.
Si è soffermato sulla crisi economica: “c’è – ha detto il presidente della Puglia – non è un’invenzione ed è devastante”.
Non ha nascosto le difficoltà del momento perché “siamo dinanzi alla prima di una lunga discussione che impegna le classi dirigenti e riguarda il destino dell’Europa”, un modello di welfare la cui gestione, però, non può essere affidata dal pubblico al privato.
Ha considerato un vantaggio per la Puglia aver evitato, unica regione meridionale, “di precipitare nella rete del commissariamento della sanità, del tutto simile ad una gestione fallimentare” ed ha rivendicato il dimezzamento dell’indebitamento storico della regione.
Ancora, Vendola ha respinto l’accusa di aver guidato il partito della spesa pubblica, quello del clientelismo ed ha rivendicato il merito di aver “liberato progressivamente dal gravame consolidato le future generazioni pugliesi”, in una “costante ricerca di equilibrio tra normalità ed emergenzialità”.