“Siamo certi che i pazienti possano continuare ad avere piena fiducia in tutti gli operatori medici e sanitari dell’ospedale di Galatina che garantiscono l’assistenza con professionalità e spirito di servizio.
Tuttavia risulta incomprensibile ed ingiusta la sospensione del Direttore sanitario, reo semplicemente di aver fatto il proprio dovere, disponendo di non fare uso di droga in ospedale. Per questo abbiamo fatto formale richiesta al Direttore Generale della Asl di Lecce, di tutti gli atti adottati nei confronti del Direttore Sanitario. Siamo e restiamo garantisti, ma il provvedimento disciplinare punitivo nei confronti del Dott. De Maria, risulta ancor più assurdo se si pensa che i vertici delle Asl e la Giunta regionale, non hanno assunto alcun provvedimento, né hanno mai pensato di sospendere dal servizio, diversi dirigenti di Asl e presidi ospedalieri, che da notizie di stampa risultano indagati in alcune delle numerose inchieste della magistratura sulla sanità vendoliana”. Lo dichiarano in una nota congiunta i consiglieri regionali salentini del centrodestra: il capogruppo ed il consiglieri del Pdl, Rocco Palese, Antonio Barba, Erio Congedo, Roberto Marti, Mario Vadrucci; il consigliere de La Puglia Prima di Tutto, Andrea Caroppo.
“La velocità con cui fin dal primo momento e nelle prime interviste televisive il direttore generale della Asl di Lecce si è scagliato contro il direttore sanitario di Galatina, è incredibile – aggiungono i consiglieri – non ha detto una parola sull’allarme gravissimo lanciato dal Dott. De Maria ed ha immediatamente annunciato sanzioni nei suoi confronti. I vertici della Asl e l’assessore Fiore, piuttosto che punirlo, dovrebbero almeno chiedersi perché un Direttore sanitario si vede costretto ad emanare una simile circolare. Forse – concludono i consiglieri – la logica della sinistra è “colpirne uno per educarne cento” perché fin dall’inizio dell’era Vendola in Puglia, il diktat ai manager, ai vertici degli ospedali e a tutti i dirigenti è stato quello del silenzio, per non far emergere all’esterno le nefandezze, le clientele, il caos, l’illegalità che regnano sovrani negli ospedali e nelle Asl”.