Responsabilità e serietà degli imprenditori agricoli: è quanto emerge dal “Rapporto di applicazione della condizionalità in Italia” realizzato dalla Rete Rurale Nazionale per conto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ripreso in un articolo de “La Stampa” del 28 novembre scorso.
Lo studio, infatti, segnala che la Puglia è la prima tra le Regioni più virtuose nel rispetto della cosiddetta “condizionalità”, con solo il 2,8% di aziende incorse in infrazioni, sul totale del campione di quelle controllate. “Una buona notizia –commenta l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno – che merita di essere sottolineata”.
Nell’ultimo decennio l’agricoltura è stata sottoposta a una radicale revisione delle tecniche e dei suoi obiettivi, integrati in una visione unitaria tra agricoltura, ambiente e salute del cittadini. Una sfida che il mondo agricolo ha accettato, a partire dalla riforma introdotta dalla nuova PAC nel 2003 e sfociata nei regolamenti sulla “condizionalità”, principio che regola l’accesso ai finanziamenti messi a disposizione dell’Ue attraverso la stessa Pac. Gli aiuti, cioè, sono versati a “condizione” che l’impresa rispetti determinati requisiti in materia ambientale, di salute pubblica, di sicurezza alimentare, di benessere degli animali, di buone pratiche agricole.
“Nonostante le difficoltà tecniche, economiche ed amministrative che tutti gli operatori, pubblici e privati, del settore primario hanno dovuto affrontare – prosegue Stefàno – gli agricoltori pugliesi hanno dimostrato di riuscire a superarle con successo. A loro, dunque, va il mio ringraziamento, per l’impegno profuso nel rispetto delle regole nazionali e regionali, facendosi carico dei conseguenti oneri, pur in anni non facili per la redditività. La Puglia agricola, di cui troppo spesso si argomenta con accezioni non positive, merita senza dubbio la giusta visibilità di buone notizie come questa, riconoscimento alle capacità, le sinergie e le buone prassi attivate da tutti coloro che hanno a cuore il prezioso patrimonio agricolo e rurale pugliese”.
“Il risultato – sottolinea ancora Stefàno – è anche frutto di un metodo di lavoro condotto dall’Assessorato sia a livello nazionale che regionale, di collaborazione con i Servizi regionali competenti per le materie dell’Ambiente e della Salute – dalla fase di programmazione rispetto alle problematiche connesse con l’attività agricola sino alla definizione delle ‘regole regionali’, valutandone l’efficacia in un confronto tecnico-politico che ha guardato all’azienda agricola nella sua totalità – e con le Organizzazioni Agricole e dei tecnici, nell’ impegnativo compito di promuovere un graduale cambiamento nelle ormai consolidate prassi tecnico-gestionali delle aziende agricole”.