“Missione compiuta” si sarebbe potuto dire per lo zero a zero che il Lecce aveva fortemente voluto, costruito ed ottenuto al San Paolo di Napoli fino al minuto numero 93; ma gli ultimi due minuti sono stati un trilling indescrivibile: salvataggio in extremis su una ficcante iniziativa di Corvia e micidiale siluro che Cavani ha esploso da distanza siderale!
Lecce ancora una volta a mani vuote, ma questa volta senza soverchie responsabilità se non per aver sprecato anche l’inenarrabile.
L’avvio del Lecce è di quelli che possono spaventare l’avversario: arcigno,propositivo ed equilibrato, ma è come un fiammifero che presto si spegne, e si accende il Napoli senza tuttavia creare pericolosità dalle parti di Rosati, ma con il pallino del gioco in mano. Il lecce contiene senza affanno aspettando il momento buono per fare “bingo”. Quando i giallorossi si distendono in avanti lo fanno con idee costruttive e sufficente personalità; quando a spingere è il Napoli, può far conto sul dinamismo di Dossena che sovrasta quello di Grossmuller palesemente a disagio. L’intervento di Rosati su Zunica, 37°, tiene in caldo lo zero a zero che per ora va bene ai giallorossi.
Non è una gran partita per quanto le due squadre non si risparmino affatto; lo zero a zero con cui si chiude la prima frazione fotografa fedelmente quanto espresso in campo.
La circolazione della palla continua con lentezza anche in avvio di ripresa; prevalgono i sia pur rari spunti individuali come quello di Hamsik all’ottavo e di S osa al nono annullati da Rosati con chiusure da premio Nobel. Il Lecce accusa qualche battuta incerta nelle chiusure arretrate e quando le ripartenze passano tra le gambe legnose di Grossmuller si perde il treno. Chi è andato al San Paolo per godersi l’estro di Cavani aspetta ancora di vederlo all’opera, ma sarà puntuale all’appuntamento del 93°-Quegli spettatori si saranno invece emozionati al 33° quando Piatti si mangia, si beve e digerisce una palla gol da lui stesso confezionata con azione irresistibile: uno spreco inaudito ed imperdonabile!
C’è bisogno di ossigeno fresco, e allora fuori Piatti e Vives, dentro Corvia e Coppola quando mancano sei minuti alla chiusura e la pressione del Napoli diventa ossessiva e disordinata; il Lecce , bene o male, regge.
Il recupero, come detto, è vietato ai deboli di coronarie: salvataggio sulla linea di porta di De Santis e fucilata imprendibile di Cavani: salta il tappo! Risultato? uno a zero per i partenopei, ma quanta rabbia!