“La presa di posizione odierna – commenta l’ On. Luigi Pepe – dei vertici territoriali di UGL risulta soprattutto <fuori tempo>, visto e considerato che proprio in queste ore sono reduce da un incontro romano con il Presidente Nazionale dei Ferrotranvieri
e ho ultimato tutte le verifiche circa l’applicabilità ai dipendenti STP del contratto di solidarietà. Ebbene, tutti i pareri sono POSITIVI: il contratto di solidarietà in deroga di 2 anni per tutti i lavoratori si può applicare ai dipendenti STP. Si salverebbero i livelli occupazionali di tutte le maestranze, senza i licenziamenti strumentalmente sbandierati dal centrosinistra, perché ripetutamente rifiutati da me personalmente. In questo modo i lavoratori sarebbero 1) tutelati della stabilità occupazionale 2) tutelati dal punto di vista previdenziale perché non perderebbero nulla 3) tutelati anche dal punto di vista sostanziale, perché i contributi statali che l’azienda riuscirebbe ad avere dallo Stato con questa formula sarebbero interamente riversati sugli stipendi dei dipendenti, sempre per specifica mia volontà personale. A conti fatti la richiesta della società verso i suoi lavoratori è quella di rinunciare a meno di 100 Euro a ciascuno al mese: è una cifra importante e lo comprendo, soprattutto per le piccole economie domestiche di centinaia di famiglie salentine, ma credo possa rappresentare il ragionevole sacrificio di chi vuole salvare il posto di lavoro. Per STP serve un manager? Il dissesto aziendale c’è, invece, ed è reale, non l’ho inventato io, raggiunge i 4,5 milioni di Euro di disavanzo certificato, di debito consolidato, con perdite mensili di 150mila Euro, peraltro ridotte a questa cifra dai 200mila Euro di partenza di debiti mensili al momento del mio arrivo: da allora, invece, 800mila Euro sono già stati tagliati e risparmiati in appena 3 mesi”.