“La paradossale vicenda della Pet Tac Calabrese s’intreccia con la volontà della Giunta regionale di costituirsi in giudizio contro il ricorso presentato dal Centro di medicina nucleare di Cavallino. Il risultato? L’assoluta incapacità del governo Vendola di intercettare i bisogni dei malati oncologici della provincia di Lecce”.
È quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia e presidente di “Moderati e Popolari”, Antonio Buccoliero, commentando la deliberazione n.62 del 26/01/2011 avente per oggetto la costituzione in giudizio della Regione Puglia contro il ricorso presentato dal Centro medicina nucleare Calabrese di Cavallino in relazione alla mancata assegnazione di alcun budget per le prestazioni Pet – Tac.
“Appare fin troppo chiaramente – prosegue Buccoliero – l’assoluta mancanza di volontà, da parte della Regione Puglia, di trovare una soluzione a questa paradossale vicenda, senza perdere di vista le priorità dei malati oncologici. C’è, invece, la fredda e lucida volontà politica di allungare i tempi tecnici, impedendo, di fatto, di addivenire ad una soluzione, che rappresenti anche una razionalizzazione della spesa sanitaria regionale.
Mi sorprende la superficialità con cui il problema viene affrontato da una Giunta, che si è sempre vantata di mettere in primo piano i bisogni dei cittadini, specialmente dei più deboli; mi sorprende la faciloneria con cui la Regione Puglia e la stessa Asl di Lecce invitano i pazienti oncologici a recarsi a Brindisi. Quando si fanno certe dichiarazioni si è a conoscenza della lunga lista di attesa (fino a quattro mesi) per sottoporsi a questo esame a Brindisi? Si comprende la situazione dei malati oncologici per i quali un solo mese può significare vita o morte? Si conoscono i disagi concreti che queste persone e i loro familiari (ammesso che siano tanto fortunati da avere una famiglia presente) devono affrontare? O si parla tanto per parlare?
Tutto questo è assurdo, soprattutto in virtù del fatto che si parla di mancanza di denaro, ma poi lo stesso denaro lo si trova per coprire le spese dei viaggi della speranza o per finanziare l’incarico difensivo conferito all’avvocato regionale per resistere ad un ricorso che non è solo del Centro Calabrese, ma di tanti malati di cancro!”
“I quali, oltre al danno – conclude Buccoliero – oggi subiscono anche la beffa!”