Se non è in fotocopia poco ci manca: Oggi come la volta scorsa, vantaggio del Milan, pareggio del Lecce e sempre sugli sviluppi di calcio d’angolo; allora fu la capocciata di Ciccio Esposito, oggi la mezza girata di Olivera: sempre uno a uno.
Una differenza va sottolineata; allora Borriello si divorò tre o quattro palle gol, oggi il Lecce non ha concesso altrettanto, anzi, quasi niente, strameritando così il punto conquistato.
Il Milan si copre a centrocampo: reparto presse iscrivibile d’ufficio alla FIOM; Gattuso, Ambrosini, Flamini. Sùbito in avanti i rossoneri con Bonera e Abate propensi a salire. Geometrie scontate e ritmo da riscaldamento; il Lecce è più sbrigativo, nessuna concessione ai fronzoli: è quel che serve anche se per Di Michele e Jeda le palle invitanti sono davvero al lumicino, ma siamo soltanto al primo quarto d’ora. Ibra, in verità, non ne azzecca una, ma si sa, lui si accende ad intermittenza; occhi aperti dunque anche se sembra che dorma.
Non sembra un gran Milan, tuttaltro, ma di certo è l’atteggiamento del Lecce ad angustiarlo non poco; sotto stretto controllo neanche Pato riesce a galoppare e quindi il Lecce non rischia mai. Solo al 40° una triangolazione Ibra Seedorf Pato offre al papero la girata di testa con palla oltre il fondo, e al 42°quando Ibra si sveglia e crea scompiglio in area giallorossa. Lo zero a zero ci sta, e con quel punteggio inizia la ripresa: quella interpretata dai giallorossi è una partita di grande sacrificio e di proposizione, nessuno si tira indietro, tutti per la causa comune con totale dedizione, ma gu ai a mollare la presa anche per un attimo soltanto: Il lecce spinge, fiuta il disagio difensivo dei rossoneri, alza il baricentro offrendosi ad una, una sola, ripartenza innescata da Bonera; la fiondata trova Ibra sulla trequarti, lo controllano in due, ma lui inventa una giocata pazzesca, una stoccata di sinistro, una invenzione da UFO. Il Lecce accusa il colpo, per qualche minuto si disunisce, perde la consueta compattezza senza tuttavia rinunciare all’impeto che consenta di raddrizzare il risultato, cosa che francamente meriterebbe. Nesta e Thiago sudano parecchio per arginare le folate di Olivera e Di Michele. Entra Corvia(24°) per Jeda; Allegri risponde con Cassano per Pato e giù fischi! Milan sempre più compassato, Lecce sempre più arrembante, ora con Piatti al posto di Vives. E così, con questa spinta, arriva il pari al 36° su calcio d’angolo: la firma è di Olivera.
Cresce il Milan, Ibra spara a colpo sicuro da due passi, Rosati c’è: Ora il Lecce stringe i denti e arretra per creare l’argine protettivo e custodire così il cofanetto che contiene il prezioso punto. Un punto che non fa una piega, strameritato per quanto il Lecce ha saputo dimostrare in campo contro un così altolocato avversario.
Bene così. Il Milan? da grande squadra soltanto quando Olivera ha rimesso a posto il risultato; come dire che per svegliarlo si è resa necessaria una spruzzata di peperoncino . . . . sul fondo schiena!