“Il pronunciamento della Cassazione sulla strage di Nassiriya va nella direzione di un giusto riconoscimento per le vittime di una strage alla base della quale c’è una grave carenza nelle elementari misure di sicurezza per le nostre truppe”.
Lo afferma Bruno Ciarmoli, legale dell’Associazione Vittime Uranio. “Un discorso analogo – prosegue Ciarmoli – può essere fatto per gli oltre 2500 militari che hanno contratto delle gravi patologie, e in oltre 200 casi sono deceduti, per possibile contaminazione da uranio impoverito. Anche in questo caso infatti è mancata la sicurezza, in quanto non sono state tempestivamente applicate delle norme di protezione. Accogliamo con soddisfazione quindi questa sentenza che è anche un incoraggiamento per tutte quelle famiglie che hanno intrapreso delle azioni legali per vedere affermati i propri diritti”.