La vicepresidente della Regione Loredana Capone preannuncia un ordine del giorno in Consiglio Regionale. “Da un lato le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, dall’altro norme finalizzate a tutelare la diffusione del “verbo politico” di un partito che parla contro la capitale ”Roma ladrona”
e contro il sud,” sottolinea la vicepresidente Loredana Capone, “Radio Padania parla senza avere il pudore di ricordare che cresce con le tasse di tutti gli Italiani, prendendo 500.000 euro l’anno di contributo, e lo fa utilizzando una norma, fatta ad hoc, che sostanzialmente rischia di legittimare l’appropriazione indebita di frequenze.
Queste le contraddizioni della nostra Italia oggi. Dopo tante battaglie per tenerla unita, dopo tanti sacrifici e i tanti morti per costruirla” aggiunge l’avv. Loredana Capone.
“Lungi da noi immaginare limiti alla libertà di informazione, ma è importante evitare abusi inaccettabili e insulti di ogni tipo di accanimento anti-merdionale, come si sente dalle voci di Radio Padania, che ironia della sorte, o meglio, delle norme costruite per assegnare i privilegi, si definisce “radio comunitaria” ma di comunitario ha ben poco, anzi in realtà si pone anche contro lo spirito della Nazione.
Occorre fare riflessioni serie per rinsaldare l’Unità del Paese. Ancora oggi ci sono tanti nodi da sciogliere, pregiudizi spesso strumentali e ancora più spesso frutto di ignoranza pervadono i ragionamenti di tanti. E in un quadro in cui le battute e le barzellette frivole sembrano dominare la scena, una radio che utilizza il simbolo “Finis Terrae” la bandiera del capo di Leuca, dell’estremo sud del paese, per dimostrare un radicamento territoriale nazionale della Padania al Salento, può persino apparire un fatto positivo. O almeno così appare a leggere la vicenda superficialmente, ma guai a rimanere in un’analisi superficiale. Specie quando da quella stessa radio non arrivano messaggi di unità, ma di insulti agli abitanti della parte del Paese in cui si vuole entrare e quando per entrarci si usa il denaro delle persone che si insultano. Non si può rimanere inermi rispetto ad episodi di inciviltà né nascondere e avvalorare i privilegi.
Perciò penso che Radio Padania se volesse davvero conclamare la libertà di informazione, dovrebbe anzitutto rinunciare al privilegio che ha avuto dal Governo del PdL e dalla Lega, in particolare, e porsi alla pari delle altre emittenti locali. E soprattutto”insiste la vicepresidente Capone” rispettare i cittadini Italiani, quelli del sud e anche quelli del nord che a loro volta rispettano il diritto di cittadinanza di ciascun italiano.
Perciò affronteremo la questione in Consiglio Regionale, augurandoci che in queste emittenti, in particolare, sia dato il giusto rilievo ai nostri giovani che vincono premi nazionali per l’innovazione, alle nostre imprese che affrontano, per competere, sacrifici sempre più grandi di quelle del nord eppure raggiungono risultati eccezionali, anche nell’esportazioni, delle nostre università, che non fanno solo da motore culturale ma anche da ascensore sociale senza ricevere gli enormi contributi delle fondazioni che ricevono le loro concorrenti di altre aree del paese. Augurandoci insomma, che questo nostro sud, dinamico ed efficace, abbia il rilievo che si merita e che tutto il sistema economico e sociale che, pur nelle difficoltà e nella crisi, sta investendo sia giustamente riconosciuto.
Poco prima di Natale abbiamo affrontato in Regione il triste handicap procuarto dal Governo alle emittenti locali rassicurandole sul nostro impegno e sostegno di un’informazione che più e meglio di latri organismi riesce ad essere diffusa e capillare.
Ora” conclude la vicepresidente Capone”come tutte le altre emittenti Radio Padania potrebbe diventare un interessante veicolo di comunicazione se però fosse davvero libera e non coprisse con gli insulti ai meridionale il bellissimo sottofondo musicale dei Negramaro.