Il russare (dal greco rhòncòs, suono emesso da chi russa), un disturbo respiratorio fastidioso è collegato con la pressione alta, lo stress cardiovascolare, le emicranie, la depressione e l’estrema stanchezza.
Tecnicamente, il russare rauco e gorgogliante emesso quando si dorme è provocato da vibrazioni del palato molle, dei pilastri posteriori delle tonsille e della mucosa faringea posteriore ed è determinato da tre fattori: muscoli deboli, masse che invadono le vie aeree (nei bambini, per esempio, il fenomeno può essere quasi sempre ricondotto ad un rigonfiamento delle tonsille e adenoidi) e naso ostruito.
Il primo fattore spiega perché chi russa lo fa quasi sempre nelle fasi di sonno profondo, quando i muscoli della gola si rilassano e la lingua si “ritira”, provocando vibrazioni. Il secondo fattore è in qualche caso ereditario. Quando è di dimensioni medie, l’ugola (il prolungamento mediano e verticale del velo palatino, di forma cilindrica o conica, che trovasi in fondo alla gola) misura circa 6 millimetri. Anche altre caratteristiche fisiche possono acuire il fenomeno: gli obesi, per esempio, sono tre volte più esposti dei magri al rischio di russare (la loro mole è un fatto generalizzato, che riguarda tutto l’organismo). Quanto ai fumatori, l’irritazione che colpisce quotidianamente la gola fa gonfiare le membrane mucose, restringendo la via aerea. Il terzo fattore può avere molte cause, tra cui congestione, febbre da fieno, polipi e perfino un setto nasale deviato.
Il campanello d’allarme dei disturbi respiratori del sonno connessi al russamento è costituito dalla sonnolenza diurna. Questa è causata dal fatto che, colui che russa, abbandonandosi alle sue serenate notturne, solitamente dorme male e perciò durante la veglia è sonnolento.
Ed ecco ora, alcuni consigli di ordine pratico:
1) Dimagrire e migliorare il tono muscolare. Alcuni medici e specialisti del sonno hanno inventato esercizi per tonificare i muscoli delle vie respiratorie superiori, ma la loro efficacia è tutta da dimostrare.
2) Poco prima di andare a letto, evitare di assumere antidepressivi o sostanze che inducono rilassamento muscolare, come per esempio alcool, antistaminici provocatori di sonnolenza e, logicamente, sonniferi.
3) Dormire su un materasso duro, con un solo cuscino, in una stanza fresca e ben ventilata. Costringendosi ad un piegamento del corpo all’altezza della vita o del collo, l’uso di diversi cuscini può provocare un restringimento delle vie respiratorie.
4) Smettere assolutamente di fumare.
E per coloro che dormono accanto all’incallito russatore della situazione, un bel paio di tappi nelle orecchie, sono un sovrano rimedio per riposare beatamente!