Una tavola rotonda dal titolo “Un teatro da abitare” è l’ultima fase che porterà a conclusione il progetto pensato per dare nuova vita al Teatro Garibaldi di Gallipoli, vero gioiello nel ricco patrimonio architettonico e culturale della città.
L’incontro si terrà Mercoledì 5 Gennaio alle ore 18 presso il Teatro Garibaldi di Gallipoli e che porterà a termine una sezione del progetto del Comune, “La città dei ragazzi”, durante il quale gli allievi del Laboratorio per organizzatori, previsto dal progetto, presenteranno alla città le conclusioni del loro percorso di formazione sotto forma di progetto di avviamento del Teatro. All’evento parteciperanno, oltre agli allievi del laboratorio Maria Grazia Arlotta, Salvatore Coluccia, Daniele Cortese, Francesco Cortese, Francesca Fontò, Ottavia Perrone, e Patrizia Schirosi, la Vice-Presidente della Provincia di Lecce Simona Manca, il Sindaco di Gallipoli Giuseppe Venneri, il presidente del Teatro Pubblico Pugliese Carmelo Grassi, il Vice-Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Gallipoli Francesco Errico e Franco Ungaro direttore organizzativo di Koreja e coordinatore del progetto. A seguire, sempre all’interno del Teatro Garibaldi di Gallipoli, “Vista d’interni”, saggio finale del laboratorio “Scoprirsi attore”; questo percorso di formazione attoriale, avviato a maggio 2010 e sviluppatosi in 60 ore di attività, è stato coordinato da Fabrizio Pugliese, Fabrizio Saccomanno e Carlo Durante, attori di Koreja. Nel laboratorio si è lavorato attraverso esercizi fisici e vocali, metodologie di scoperta delle capacità percettive ed espressive del corpo e della voce, analisi, costruzione ed esposizione di un racconto. “Vista d’interni” mostrerà al pubblico alcuni esercizi nello spazio, brevi assoli e brevi partiture fisico-vocali dei partecipanti. Nel pieno spirito del progetto, non si tratterà di una messa in scena vera e propria ma di una performance, un’esposizione di alcune pratiche laboratoriali. Al centro del lavoro il proprio corpo e un percorso che attraverso il training fisico e le possibilità dell’improvvisazione ha indagato le potenzialità espressive di ciascuno dei partecipanti: il moto interiore del gesto, la voce e il dire, la consapevolezza dello spazio e dell’interazione con persone e oggetti, in sintesi la possibilità di amplificare la propria estensione corporea al servizio di un progetto drammaturgico.