“Anziché preoccuparsi di mettere tasse di 1 euro per ogni ricetta medica che viene prescritta ai pugliesi, il Governatore Vendola farebbe bene ad utilizzare meglio le risorse di cui dispone in Bilancio, per convogliarle in maniera più dignitosa per spese da destinare alla salute dei cittadini”. E’ una dichiarazione dell’onorevole Vincenzo Barba
che continua sullo spreco di denaro pubblico per rassegne cinematografiche, spettacoli di intrattenimento e divertimento e tante iniziative inutili al buon andamento dei conti del Governo regionale, concludendo: “Il Governatore compia, per una volta, un atto di umiltà e ascolti la voce di chi più di lui è presente sul territorio e più di lui è in sintonia con i cittadini, ai quali piacerà e incanterà certamente anche il parlare poetico e forbito, ma hanno altrettanto bisogno di concretezza e serietà per vivere una vita dignitosa”.
Dello stesso avviso il suo omonimo consigliere regionale d’opposizione Antonio Barba che, a proposito del “Piano regionale di rientro del deficit sanitario”che si discuterà tra alcune ore al Consiglio regionale, auspica che il Governatore Vendola mantenga qualcuna di quelle promesse sbandierate in campagna elettorale soprattutto sul piano sanitario, quando attaccava l’ex Governatore Fitto sui provvedimenti di riordino.
“Rispetto all’impegno urlato ai quattro venti del Governatore Vendola di aumentare i posti letto, di potenziare i vecchi ospedali e di aprirne nuovi, di assumere nuovo personale nel comparto della sanità, assistiamo, invece, ad una realtà ben differente. I pugliesi, con il nuovo piano di rientro di Nichi Vendola, perdono ben 2.200 posti letto! La Puglia dovrà fare a meno di 18 ospedali, di cui 6 situati nel triangolo Lecce-Brindisi-Taranto; il blocco del turn over non consentirà l’assunzione di alcun nuovo operatore sanitario. Di certo il Popolo delle Libertà non starà fermo. Di certo noi ed i pugliesi non staremo a guardare come se nulla fosse e non ci rassegneremo all’ennesimo atto di distruzione del settore sanitario che risulta essere il campo d’azione determinante sul quale l’Amministrazione Regionale dovrebbe impegnarsi per apportare miglioramenti e non certo soppressioni”.