Il testo sul biotestamento,modificato alla Camera, mette a rischio il diritto alla vita e l’intangibilita’ dell’esistenza di ogni uomo. Lo sostiene il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano che, in una lettera aperta pubblicata su ‘il Foglio’, analizza le tre novita’ introdotte dalla Camera
sul testo approvato nel 2009 al Senato. ”Un testo – dice Mantovano – che poteva essere scritto meglio” ma che stabilisce chiaramente come ”l’area di applicazione di volonta’ antecedenti va delimitata per evitare abusi”. La Camera, invece, ha introdotto un collegio medico, il cui parere e’ vincolante, cui il medico curante si puo’ rivolgere per interpretare la volonta’ espressa nel ”testamento”. Se tale volonta’ e’ orientata alla morte il collegio sceglie il miglior modo per adempierla. ”E poiche’ sorgeranno contrasti – rileva Mantovano – la sanita’ sara’ materia sempre meno di competenza dei medici e sempre piu’ degli avvocati e dei giudici”. La seconda ”preoccupante” modifica e’ quella che estende il ‘testamento” dai soggetti in ”stato vegetativo persistente” anche ai soggetti in condizioni di ”incapacita’ permanente”. Tra loro i malati di Alzheimer, gli affetti da demenza senile ma anche chi versa nel primo stadio di coma, una situazione, sottolinea Mantovano, da cui si esce. La terza modifica, infine, per Mantovano e’ una puntualizzazione inutile ma pericolosa, prevede, infatti, che idratazione e alimentazione possano essere sospese quando risultino non piu’ efficaci. Dunque per ribadire il diritto alla vita il sottosegretario invita a tornare al ”pur debole e lacunoso” testo approvato al Senato. ”Avallare le modifiche della commissione della Camera – conclude – pone seri problemi di coscienza a chi e’ chiamato a esprimere il suo voto”.