A dieci anni di distanza dalla prima edizione, Besa Editrice ci propone una versione riveduta e corretta di “Capatosta” di Beppe Lopez, un cult della letteratura meridionale, un capolavoro assoluto da leggere e rileggere mille volte.
La storia di Iangiuasand, venuta al mondo orfana di padre e non desiderata dalla madre, è una storia di esclusione, di impossibilità di riscatto, di mancanza e desiderio d’amore. Per la protagonista, l’unica reazione possibile a una vita che nasce già segnata è “essere capatosta”, ma pur essendo mossa dalla voglia di una vita migliore, sarà propria la capatosta a condannare Iangiusand a sofferenze e solitudine.
La scelta di usare una lingua ibrida tra l’italiano e il dialetto, quasi un idioletto comunque comprensibile, è una delle caratteristiche più affascinanti di questo libro e si sposa perfettamente con la storia che l’autore racconta. Nel narrare fatti di personaggi emarginati e reietti, mai considerati dalla storia, Lopez riesce a mantenere un’equidistanza da qualsiasi forma di giudizio e di sentimento di odio o di pietà e a creare un’atmosfera narrativa che richiama e ci riporta a Verga, Gadda, Rea: personaggi che non hanno mai sfiorato la Storia, mai considerati da nessuno e soprattutto rassegnati all’ineluttabilità del destino e che, pertanto, tirano semplicemente a campare. L’evidenza di spunti biografici si coglie in certi passi e nella descrizione di alcuni dettagli troppo reali per essere inventati, ma è nella trasposizione letteraria che l’autore sublima la storia e i suoi protagonisti.
Un romanzo che ha segnato un solco nella storia recente della nostra letteratura e che continua a sorprendere per la sua forza linguistica e diegetica. Un’opera d’arte.
Capatosta di Beppe Lopez
Besa Editrice, 279 pag, €19