Ci vuoi raccontare il tuo percorso artistico, quando hai iniziato a interessarti alla pittura?
Ho iniziato a interessarmi alla pittura negli inizi del 2000. L´ho concepita dal primo momento come un’espressione libera e questo mi ha dato modo di comunicare in modo sicero.
Nel 2009 ho conseguito il diploma come maestro d´arte in decorazione pittorica presso l´Istituto d´Arte “Giuseppe Pellegrino” (Lecce). Nell´arco di questi anni ho viaggiato all’´estero e in Germania ho avuto l´opportunità di conoscere vari artisti che mi hanno fatto avvicinare sempre di più al mondo dell´arte.
Associo la musica insieme alla pittura. La musica è un’ arte sublime che trasmette emozioni forti e non comuni. Erik Satie, Syd Barrett, Claude Debussy, i Dead Can Dance accompagnano i miei lavori e le mie ispirazioni. Attraverso le loro composizioni, la mia mente si stacca dalla realtà e crea!
Quali correnti artistiche hanno influenzato il tuo stile?
Ho fatto uno studio personale sull´Arte informale, ho approfondito importanti artisti italiani come: Alberto Burri, e Mario Ballocco. La corrente informale materico ha influenzato il mio stile e mi ha dato spazio di dare libera espressione alle pulsioni e alle emozioni individuali.
Che tipo di pittura realizzi?
La mia èuna pittura materica, è eseguita con particolari impasti o accostamenti di materiali eterogenei. Ricorro a materiali poveri come: vecchi tessuti, plastica e sacchi di juta.
Esiste nella tua pittura un filo conduttore, un denominatore comune?
Nella mia pittura seguo sempre un denominatore comune ma, l´assemblamento dei materiali e la continua sperimentazione rendono le mie opere una diversa dall´altra.
Secondo te, i movimenti d’avanguardia (astrattismo, futurismo, ecc) si sono radicati nella pittura attuale?
Penso che i movimenti d´avanguardia come astrattismo e futurismo si siano radicati nella pittura attuale. Parte tutto dall´origine. I grandi artisti come Jackson Pollock, Albert Camus, Jean Fautrier hanno influenzato il modo di fare pittura e rimangono sempre come punto di riferimento nella storia dell´arte mondiale.
Si può ancora parlare di originalità? Cos’è per te l’originalità?
Secondo me l´originalità è il modo di essere di chi esce fuori dagli schemi del comune senza però rasentare i confini della follia. Di conseguenza credo che una definizione completa sia un po’ soggettiva e quindi, secondo me è un misto tra creatività, pazzia e consapevolezza della realtà.
Si può parlare di originalità nel campo dell´arte. Ognuno di noi ha un modo personale e indefinito di comunicare.
Che cosa dobbiamo aspettarci in futuro?
In futuro penso che nuovi programmi avanzeranno lo studio approfondito delle nuove grafiche.
Dobbiamo solo stare attenti a non lasciare il controllo della creatività e della pittura, alle macchine e ai computer. Stare immersi nel proprio studio creando nuovi lavori con gli odori delle vernici, della colla e dei diluenti, non ha prezzo.
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