I Carabinieri di Tricase, insieme ai colleghi di di Taurisano, hanno arrestato Emanuele Toma, 29enne di Taurisano. L’uomo è ritenuto responsabile di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata a commettere delitti contro il patrimonio, insieme ad altre cinque
persone: Antonio Malerba, 37enne di Cellino San Marco, già arrestato il 28 ottobre dello scorso anno, Antonio Vizzino, 27enne di Supersano, Edoardo Preite, 32enne di Taurisano, Antonio Sabato, 35enne di Taurisano, e Daniele Marra, 34enne di Supersano .
Le ordinanze a carico dei cinque complici di Toma sono state eseguite il 4 febbraio scorso, nell’ambito dell’operazione Tabula Rasa, sempre dai Carabinieri di Tricase ma non fu possibile arrestare l’uomo poiché si era reso irreperibile così come aveva fatto Edoardo Preite il quale, però, era stato associato alla Casa Circondariale di Lecce già nella serata del 4 febbraio.
Toma, invece, aveva continuato a sottrarsi al provvedimento restrittivo agevolato da una fitta rete di amici e parenti che, in vario modo, gli avevano permesso di eludere le ricerche dei militari dell’Arma.
È stato proprio controllando intensamente tutti i possibili fiancheggiatori di Toma che i militari sono arrivati alla cattura dell’uomo attorno al quale è stata fatta letteralmente terra bruciata. Gli incessanti monitoraggi di tutti i movimenti delle persone più vicine al 29enne hanno reso impossibile qualsiasi aiuto all’uomo il quale, ormai solo, non ha potuto fare altro che tornare nella propria abitazione che riteneva sicura poiché più volte controllata e perquisita dai Carabinieri.
Il rientro di TOMA non è sfuggito ai Carabinieri, pronti ad intervenire nell’eventualità fosse subito uscito dall’abitazione. Avuta la certezza che era rientrato per trascorrere la notte nel suo letto, i militari hanno atteso le prime ore del mattino quindi hanno fatto irruzione nell’appartamento sorprendendo l’uomo. Dopo averlo svegliato gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere quindi lo hanno portato in caserma.L’uomo ora si trova in una cella di Borgo San Nicola