Ieri la richiesta di chiarimento al Ministro della Salute Ferruccio Fazio, riconducibile al diniego della Regione Puglia di erogare le sovvenzioni per le prestazioni da Pet -Tc presso una struttura privata di Lecce. Quest’ oggi in occasione di un’ audizione parlamentare, la Senatrice Adriana Poli Bortone ha chiesto all’Amministratore Delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi, di non procedere
alla chiusura degli uffici postali sul territorio, specialmente nel Sud e nei piccoli insediamenti abitativi, a supporto proprio di una delle funzioni primarie di Poste Italiane che è quella di fornire servizi finanziari di base. Ho rilevato che sarebbe un intervento inconciliabile con la volontà del governo di servirsi della rete degli sportelli di P.I. per dare vita alla Banca Del Sud. Peraltro proprio nel Meridione la “raccolta” di P.I., in termini di depositi postali è particolarmente pesante ed ingombrante come lo stesso Sarmi ha riconosciuto.”
In merito alla richiesta al Ministro della Salute, la Senatrice chiede la verifica dei costi sopportati dalla Regione Puglia perché, anche in funzione del federalismo fiscale, provveda ad evitare che notevoli risorse finanziarie vadano fuori dal territorio pugliese, pur in presenza di strutture accreditate che potrebbero evitare i riflessi negativi della mobilità passiva non solo sul bilancio regionale, ma anche sul bilancio familiare di quei cittadini che, di fatto, sono obbligati a spostarsi. Eppure, il 9 settembre 2009 la Regione ha rilasciato al “centro Calabrese” una “verifica positiva” di compatibilità, presupposto dell’intero procedimento autorizzativo, poiché attesta la necessità di coprire il fabbisogno del territorio salentino, attraverso l’installazione e l’esercizio di una macchina Pet-Tc.
Il Direttore generale della Asl di Lecce, Scoditti con nota del 28 luglio 2010 ha chiesto alla Regione Puglia di conoscere la tariffa da riconoscere al centro Calabrese; la Regione con nota del 4 novembre 2010 ha comunicato al Direttore generale della ASL Lecce la tariffa applicabile alla singola prestazione di Pet-Tc ,pari a 1.071,76 euro, ponendo così le basi per una corretta “contrattualizzazione” della struttura rispetto alle prestazioni già erogate, da rimborsare a carico del Servizio sanitario regionale e a quelle da erogare per il futuro.
A novembre 2010, sorprendentemente, il Direttore generale inviava alla struttura Calabrese una bozza di contratto che non prevedeva le prestazioni di Pet-Tc; è evidente che la struttura è accreditata non per la singola macchina ma per “branca” e dunque anche per la Pet-Tc.
La ASL Lecce giustifica il suo operato nei riguardi della struttura salentina con la mancanza di fondi;
la ASL Lecce nell’anno 2009 ha speso oltre 2 milioni di euro per prestazioni di Pet-Tc che, in larga parte, sono state effettuate da cittadini salentini in altre regioni italiane. Strano il comportamento della Asl e della Regione, secondo la Poli Bortone che chiede al Ministro Fazio di fare chiarezza.