Si è riunito oggi, a Casarano, il Forum di concertazione sul tema «Creazione della rete per la prevenzione primaria di ogni forma di dipendenza e di disagio».
Lo scopo è quello di dare avvio ad un programma sulla prevenzione delle dipendenze.
Il progetto, che ha come target i giovani dell’Ambito sociale territoriale, coinvolgerà le scuole, all’interno delle quali sono previsti interventi da parte di operatori del Sert e associazioni del terzo settore.
Si darà avvio, inoltre, ad una capillare campagna di informazione e di comunicazione. L’incontro di oggi è finalizzato ad informare le associazioni sulle finalità del progetto, invitandole a partecipare in modo attivo al progetto.
A breve, infatti, sarà pubblicato un avviso con il quale si darà la possibilità alle varie associazioni culturali, sportive e sociali di presentare un progetto per una campagna di comunicazione. Il progetto vincitore sarà finanziato dall’Ambito.
«La filosofia che anima questa iniziativa – precisa il sindaco di Casarano e presidente dell’Ambito Ivan De Masi – è di programmare una campagna di comunicazione che non si limiti a parlare della droga, ma che coinvolga direttamente i giovani stimolando in loro l’amore per la vita. L’intera campagna sarà articolata non attorno alla droga, ma intorno alla vita. La metodologia del lavoro, sulla quale abbiamo scommesso sin dal primo momento, è quella del coinvolgimento diretto dei cittadini, in particolar modo delle associazioni che quotidianamente, per vocazione, lavorano nel silenzio per migliorare la nostra società».
Il progetto era stato seguito, sin dalle sue fasi iniziali, dall’ex assessore ai Servizi sociali Giulia Tenuzzo che ha contribuito in modo determinate alla sua realizzazione.
I comuni coinvolti saranno quelli dell’Ambito Territoriale Sociale di Casarano (Casarano, Collepasso, Matino, Parabita, Ruffano, Supersano e Taurisano). Il progetto durerà 12 mesi ed annovera tra i propri obiettivi il sostegno al bisogno di autodeterminazione delle giovani generazioni; la promozione nei giovani dell’assunzione autonoma e consapevole di comportamenti che muovano nella direzione della tutela e della valorizzazione della salute; la diminuzione del gap generazionale; il focalizzare l’attenzione della comunità locale sui bisogni e sulle potenzialità dell’universo giovanile; il portare i giovani ad acquisire fiducia nei confronti del mondo degli adulti, spingendo questi ultimi a riappropriarsi del ruolo di “altro significativo” ormai quasi totalmente dismesso; la costruzione o il rafforzamento dei fattori di protezione esistenti e l’eliminazione o la riduzione dei fattori di rischio; l’affermazione delle naturali inclinazioni dei giovani, attraverso la strategia del “far fare”; la promozione ed il sostegno ai comportamenti responsabili fra i giovani, attraverso la stimolazione alla partecipazione alle attività di gruppo; lo sviluppo di dinamiche aggregative.