“Si sa che la mimosa è il simbolo di questa Giornata, simbolo di forza e anche perchè è il primo fiore della primavera, già alle porte. La Mimosa, la pianta dai fiori gialli possiede la capacità di ripiegarsi su se stessa non appena qualcuno la sfiora e di ritornare nella condizione iniziale non appena il pericolo è passato”.
“Come le donne le foglie si scambiano
Confidenze acute.
A volte sono cenni , a volte
illazioni portentose.
Foglie e donne nei due casi
raccomandano il segreto.
Inviolabile patto
di fiducia”
E. Dickinson
Esistono uomini e donne gli uni e le altre, le une e gli altri insieme, ognuno nella propria alterità, specificità e differenza per restarvi semplicemente e naturalmente accanto. Tutti i giorni per un prosieguo nel cammino della conoscenza, del linguaggio, della politica, della cultura, ognuno con la propria specifica autorità. Dobbiamo metterci sempre in gioco per imparare a parlarci e ascoltarci!
E allora è necessario tracciare un brevissimo percorso storico… per ricordare
Nel marzo de 1911 viene celebrata per la prima volta la Giornata Internazionale della Donna. Nel settembre del 1944 si costituì a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia e fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la giornata della donna mentre a Londra veniva approvata e inviata all’ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo.
Il 1975 fu designato come “Anno Internazionale delle Donne” dalle Nazioni Unite e l’8 marzo le organizzazioni femminili celebrarono in tutto il mondo proprio la giornata internazionale della donna, con manifestazioni che sottolineavano i progressi della donna e ricordavano la necessità di una continua vigilanza per assicurare che la loro uguaglianza fosse ottenuta e mantenuta in tutti gli aspetti della vita civile. A partire da quell’anno anche le Nazioni Unite riconobbero nell’8 marzo la giornata dedicata alla donna.Due anni dopo, nel dicembre 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò una risoluzione proclamando una «giornata delle Nazioni Unite per i diritti della donna e la pace internazionale» da osservare dagli stati membri in un qualsiasi giorno dell’anno. Adottando questa risoluzione, l’Assemblea riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe l’urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese.
Alcune conquiste delle donne dal 1900
Il 2 Giugno 1946, per la prima volta, tutte le donne maggiorenni poterono esprimere il proprio voto
Parità Salariale: Art. 37 della Costituzione
Divorzio: Legge 898 del 1970, approvazione della legge sul divorzio.
Maternità:Legge 1204 del 1971; viene estesa la tutela della maternità alle lavoratrici dipendenti. Amplia ed estende i diritti introdotti dalla prima legge (L.860 varata nel 1950) sui diritti e le tutele delle lavoratrici, che definisce per la prima volta le assenze per maternità, ore di allattamento e divieto di licenziamento entro il primo anno di vita del bambino.
Asili Nido: Legge 1044 del 1971; l’obiettivo di questa legge è realizzare un servizio a supporto delle famiglie e soprattutto delle donne, onde favorirne la permanenza nel mondo del lavoro anche dopo la nascita dei figli. Inoltre si è voluto affermare il diritto del bambino alla socializzazione e allo sviluppo armonico della sua personalità.
Diritto Di Famiglia: con la Legge151 del 1975 viene varata la riforma del diritto di famiglia che introduce la parità tra uomini e donne nell’ambito familiare: la potestà sui figli, infatti, spetta a entrambi i coniugi che hanno identici diritti e doveri e non più solo al padre. In attuazione del principio di uguaglianza morale e giuridica dei coniugi.
Legge Di Parità (in materia di lavoro): Legge 903 del 1977; ha rappresentato la più importante svolta culturale nei confronti delle donne. Si passa dal concetto di tutela per la donna lavoratrice al principio del diritto di parità nel campo del lavoro. Vengono introdotte norme più avanzate in materia di maternità e primi elementi di condivisione fra i genitori nella cura dei figli. Nel marzo 2000 con la legge 53 sui “congedi parentali” questa legge ha recepito i nuovi diritti di paternità in materia di assenza facoltativa.
Interruzione Volontaria Della Gravidanza: Legge 194 del 1978 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. La legge ha come scopo principale la prevenzione delle gravidanze indesiderate, oltre che contrastare l’aborto clandestino.
Legge Pari Opportunità(Azioni positive): Legge 125 del 1991: fortemente voluta dalle donne, questa legge è uno strumento in grado di intervenire e rimuovere le discriminazioni e far avanzare l’idea di uguali opportunità uomo-donna nel lavoro. La L.125 ha rappresentato un importante passo avanti per rendere visibile e valorizzare la presenza e il lavoro delle donne nella società, nel lavoro e nella famiglia. Purtroppo resta ancora sostanzialmente inapplicata. Oltre 400 i progetti approvati in 8 anni. (Nel 2000 L.196 di modifica)
Imprenditoria Femminile: Legge 215 del 1992; l’imprenditoria femminile è in forte sviluppo: il 35% delle nuove imprese giovanili sono guidate da donne. Questa legge (promuove l’uguaglianza sostanziale, pari opportunità economiche e imprenditoriali) favorisce la nascita di imprese composte per il 60% da donne, società di capitali gestiti per almeno 2/3 da donne e imprese individuali, aumentano ogni anno. Le imprese sono tenute a mantenere la prevalenza femminile nella società per almeno cinque anni.
Violenza Sessuale: Legge 866 del 1996; stabilisce che la violenza sessuale non è più un delitto contro la morale, bensì contro la persona. Una legge di civiltà e dignità che rende giustizia alle donne e premia il lungo e sofferto cammino per affermare il diritto alla sessualità libera e condivisa.
Congedi Parentali: Legge 53 dell’8 marzo 2000. Questa legge armonizza i tempi di cura , di formazione e di relazione (tempi delle città). Si tratta di una grande conquista sociale: la cura dei figli smette di essere prerogativa delle madri dal punto di vista legislativo e coinvolge anche i padri garantendogli uguali diritti e tutele.