“Quante volte ci siamo guardati, da lontano, senza toccarci e delle nostre parole ci giungeva solo il ricordo …Al centro del mare che da sempre ci abbraccia e ci divide, oggi le nostre voci arrivano ad incontrarsi e parlano tra loro come se si fossero conosciute da sempre” Penelope
Nelle 11 tracce del disco prodotto dalla Violipiano records gli Adria tessono i possibili intrecci fra le musiche dell’Adriatico, alla ricerca di un ponte virtuale tra le tante tradizioni che da sempre si bagnano delle stesse acque. In questo liquido microcosmo gli strumenti possono dialogare prima ancora dei musicisti stessi e una nuova forma canzone, ispirata alla frugalità e all’immediatezza della musica popolare, può tendere verso un approccio moderno, maturato fra le discordanze e fra i rumori della città, nei luoghi dove l’approdo si è reso inevitabile. Le nuove musiche dell’Adriatico si ritrovano quindi nell’attesa o nella gioia di Penelope, nella sua antica pazienza e grazia. Le 11 tracce del disco sono tutto quello che il mare le ha portato via e poi, lentamente, le ha restituito.
“Non c’è mare più meticcio dell’Adriatico […] eppure gli Adria riescono a fare di questo mare il trait-d’union tra culture lontane fino a fonderle in un’unica sensibilità musicale alla quale approdare come dopo un lungo viaggio…”
Vera Risi – IL FATTO QUOTIDIANO
“…un delicato equilibrio fra canzoni dal lirismo raffinato ma miracolosamente naturale e pezzi strumentali con l’esuberanza dei ritmi balcanici, architetture complesse e una scrittura di ricerca…”
Marco Leopizzi – IL GIORNALE DELLA MUSICA
…in Adria si avverte una propensione a far confluire lirismo, moduli musicali di terra d’Otranto, tratti popolari dell’area albanese e un ampio orizzonte jazzistico. La figura di Penelope assurge a simbolo di una relazione indissolubile con questo mare. ..”
Ciro De Rosa – BLOGFOOLK