“Ricorrendo il 150° dell’Unità d’Italia mi piace richiamare l’appello di un noto Patriota, politico e statista come Silvio Spaventa alla Giustizia nell’amministrazione garantita poi dall’art. 100 della nostra Carta Costituzionale” ha affermato Loredana Capone.
E’ per realizzare una giustizia nell’amministrazione, piuttosto che scaricare sulla “giustizia amministrativa” che siamo impegnati nella fatica del legislatore e apprezziamo nel lavoro del Dott. Cavallari la fatica del giudice.
Per flash perciò segnalerò alcuni temi sui quali è facile vedere come la Regione si stia impegnando a garantire la giustizia nell’amministrazione.
L’urbanistica innanzi tutto con una complessa attività normativa finalizzata a non poggiarsi solo sul sistema sanzionatorio, che scarica tutto sulle spalle del Giudice esecutore della legge con l’applicazione della sanzione a difesa delle coste e del paesaggio e contro gli abusi edilizi.
Ricordo le parole di Shakespeare molto efficaci che richiama “la legge come tenue ragnatela che cattura il moscerino ma si fa spaccare dal moscone assassino” come a dire che è facile con la sanzione colpire la piccola casa abusiva sulla costa ma è difficile intervenire sui grossi complessi che distruggono il paesaggio. Per questo il passaggio alle norme e ai piani sulla rigenerazione urbana comportano “un’urbanistica di seconda generazione” che salvaguarda in concreto l’interesse al paesaggio attraverso piani e interventi pubblici concreti.
Uguale discorso possiamo fare per l’energia settore in cui la necessità di una giustizia nell’amministrazione è quanto mai attuale. E’ per questo che per prevenire abusi e violazioni dell’ambiente e del paesaggio tutelando però l’interesse allo sviluppo economico siamo intervenuti con linee guida puntuali sia con riferimento ai suoli sia, nei giorni scorsi, con riferimento ai tetti.
Ma per avere una giustizia piena ed efficace è importante poi la “fatica del giudice” – ha aggiunto l’avvocato Capone – che, ringraziando il Presidente Cavallari, ha espresso il riconoscimento per la fatica di contemperare sempre l’interesse privato con quello pubblico della collettività, citando casi concreti consacrati in sentenze da ultimo emanate.
Citando ancora Shakespeare – ha concluso la vicepresidente Capone – voglio dire che chi ha più responsabilità fa più peccato a non concorrere ad una migliore amministrazione della cosa pubblica.
Perciò occorre uno sforzo quotidiano dei politici per un’amministrazione trasparente e adeguata alle complesse e moderne esigenze che può produrre migliori risultati se incontra una giustizia amministrativa piena ed efficace.