“È necessario mettere ordine nel caos delle verifiche di invalidità”. L’On Teresa Bellanova annuncia così la presentazione di un’interrogazione al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. A partire dal 2006, l’Inps ha avviato un programma annuale di verifica delle prestazioni di invalidità che, dal 2009, è stato integrato con un piano di verifiche straordinarie che ha interessato 200.000 cittadini invalidi. I controlli erano finalizzati a verificare la permanenza dello stato invalidante, nonché dei requisiti reddituali previsti per poter continuare ad usufruire delle provvidenze economiche erogate. Per l’anno 2010, le verifiche straordinarie sono state circa 105.000. Per gli anni 2011 e 2012 se ne prevedono 250.000.
Il Decreto Ministeriale del 2 agosto 2007 individua però un elenco di patologie rispetto alle quali sono escluse sia le visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante, che la presentazione della relativa documentazione sanitaria.
“Il contrasto, anche normativo” afferma la parlamentare del PD, “nei confronti di quei soggetti che ricorrono all’utilizzo di pratiche deprecabili, per accreditarsi in maniera fraudolenta come persone bisognose ed in uno stato invalidante, è da ritenersi buona pratica. Ma nel postulare gli interventi normativi idonei sarebbe utile porre come obiettivo primario la tutela dei diritti reali ed evitare gravi disagi per quei soggetti effettivamente interessati da serie patologie e da handicap, per i quali si è, anche in tempi passati, certificato lo stato invalidante”.
“I tempi e le modalità di effettuazione delle verifiche straordinarie stanno suscitando su tutto il territorio nazionale lamentele e proteste da parte dei cittadini, delle associazioni degli invalidi civili e dei patronati sindacali, i quali, pena il blocco degli assegni in atto, sono costretti a presentare la documentazione sanitaria entro 15 giorni dalla comunicazione di avvio della procedura di verifica. Sembrerebbe che in moltissimi casi, trattandosi di assegni concessi in tempi remoti, spesso di quindici anni addietro, gli interessati siano impossibilitati a reperire la documentazione sanitaria, presentata a suo tempo alla Commissione competente, poiché non più in possesso della stessa o perché le varie Aziende Sanitarie Locali non ce l’hanno più in archivio”.
La stessa Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) qualche giorno addietro ha denunciato le difficoltà dell’Inps nel gestire la situazione, in tempi ragionevoli e senza disagi per i cittadini. A sostegno delle lecite preoccupazioni segnalate dalla Fish sono scesi in campo, con una lettera aperta destinata alla stessa Fish ed alla massima Dirigenza Inps, l’associazione dei medici Inps (Anmi – Femepa) i quali denunciano una procedura, non solo informatica, “che non funziona, gli ordini di servizio contraddittori, la mole gigantesca di lavoro generata nell’ultimo anno e i disagi gravi che vengono causati ai cittadini”.
“La conferma delle difficoltà” prosegue la Bellanova “ci viene fornita dagli stessi dati dell’Inps, secondo i quali le Asl avrebbero reperito la documentazione dei soggetti sottoposti a verifica solo per il 9% degli interessati”.
“Chiedo per questo al Ministro interrogato di attivarsi con urgenza presso l’Inps affinché si allunghino i tempi di presentazione della documentazione sanitaria, da 15 ad almeno 30 giorni, e che in assenza dei referti Asl rivenienti a visite effettuate in data remota i soggetti interessati possano presentare la documentazione anche di recente acquisizione. Chiedo inoltre di intervenire con urgenza presso l’Inps affinché i soggetti portatori di patologie previste dal Decreto Ministeriale del 2 agosto 2007 vengano effettivamente esclusi dalle verifiche, onde evitare a queste persone, già segnate da gravi malattie, ulteriori disagi predisponendo una banca dati nazionale”.
“Chiedo infine a Sacconi di attivarsi presso l’Inps affinché, sia per le verifiche ordinarie che straordinarie, si anticipino i tempi ad almeno 90 giorni dalla scadenza, per evitare il blocco della prestazione ed i numerosi disagi sopra descritti” conclude la Bellanova “a persone che già versano in difficili condizioni di salute”.