A Trepuzzi, Sogliano Cavour e Collepasso ci sarà una rappresentanza di GD tra le liste dei candidati alle amministrative. Si tratta rispettivamente di Gabriella Perrone, Angelo Tundo e Giuseppe Castellana, presentati questa mattina dai dirigenti provinciali e regionali presso la sede di partito di via Tasso a Lecce
“Obiettivo principale – per il segretario provinciale Stefano Minerva – è la battaglia per il ricambio generazionale tra le file dei partiti e dell’attuale classe dirigente; un ricambio a cui l’elettorato tiene molto dato il consenso che i GD ricevono ad ogni tornata elettorale”. E’ sicuramente un valore aggiunto per il Partito democratico, la militanza dei giovani ma non un vincolo per questi di assoggettarsi al volere assoluto del partito, piuttosto un modo per rinnovarsi anche nei programmi e negli intenti. E’ quello che ha dichiarato il segretario regionale Vincenzo Toma che ha continua a spiegare l’intento per i GD di proporsi come alternativa. “Siamo una generazione che eredita grandi problemi economici, sociali e istituzionali ai quali se ne aggiungono di nuovi, vogliamo rappresentare un’idea diversa di società e di governo; quello attuale ha fin’ora agito poco, male e penalizzando sempre di più il Meridione”. Puntano alla coerenza, all’unità e ad una leaderschip capace di contrastare l’attuale maggioranza. Con la dichiarazione d’intenti del segretario regionale non è detto che i GD non siano in grado di oltrepassare il confine del partito da cui sono nati, sfruttando la loro autonoma organizzazione territoriale e i loro programmi. Ne è convinto Toma che ha più volte citato lo “scandalo di Mirafiori” in cui le forze di centrosinistra non sono state in grado di rappresentare la società operaia, una sorta di abdicazione al governo centrale in cui i GD non si riconoscono. I candidati presenti alla conferenza, pur sentendosi investiti da una grande responsabilità, affrontano con grinta ed entusiasmo la nuova avventura politica per cui sono stati scelti. Una sfida ed una scommessa di miglioramento anche per i piccoli centri per Angelo Tundo, l’inesperienza politica come potenzialità di cambiamento per Gabriella Perrone.