“Gli ospiti del campo di Manduria possono uscire ed entrare dal perimetro e la trovo una misura sensata e distensiva. Ma non è condivisibile, è esagerata e va censurata la decisione di vietare l’accesso a chiunque. Non è ammissibile che i rappresentanti delle Istituzioni pugliesi
non possano verificare cosa accade in una parte del territorio regionale e se vengono rispettate le regole base essenziali per garantire condizioni di vita dignitosa alle persone all’interno della tendopoli”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna, che ha compiuto un nuovo sopralluogo tra le contrade Tripoli di Oria e Paione di Manduria.
Il presidente della massima Assemblea pugliese ha raggiunto solo la prima cancellata che immette alla sezione dove è stato allestito il recinto che contiene le tende delle Protezione civile, i container e i servizi. “Non sono andato oltre – ha fatto presente – per rispettare le consegne ricevute dai funzionari e dal personale di servizio, che svolgono tutti un compito lodevole. La responsabilità dei divieti è evidentemente del ministro Maroni, al quale qualcuno dovrà dire che il Mezzogiorno non vive una realtà che risale ad almeno 150 anni indietro: il nostro è un Paese a forte tenuta democratica, le istituzioni conoscono bene le loro prerogative e i cittadini i propri diritti”.
Quale turbativa possono creare le delegazioni in visita? Dopotutto basta transitare sulla strada per incontrare i giovani all’esterno del campo. E proprio conversando con alcuni di loro – soprattutto Hossein, poco più di 20 anni, di Djerba, aiutante animatore nei villaggi turistici, consoce sette lingue – Introna ha verificato che “la situazione e l’umore degli ospiti sono migliorati, per la notizia del prossimo rilascio dei permessi temporanei di soggiorno, che sembra stia perfino inducendo a tornare qualcuno dei tunisini che si sono allontanati nei giorni passati”.