Continua con ben pochi risultati la protesta dei lavoratori ex-LSU, addetti alla pulizia delle scuole e che secondo la riforma del Ministro dell’Istruzione Gelmini a luglio si ritroveranno tutti a casa e senza lavoro.
Questa mattina, davanti la Prefettura di Lecce, gli ex-lavoratori socialmente utili che qualche anno fa erano stati impiegati nelle scuole grazie al Governo e che proprio a causa del Governo ora rischiano il posto di lavoro, hanno protestato chiedendo un incontro tra le rappresentanze sindacali e le autorità in cerca di una soluzione.
“Vogliamo attenzione in concreto.” Hanno affermato alcuni dei presenti. “La Regione, come anche la Provincia si sono dimostrati solidali con la nostra situazione ma intanto non è stata ancora fatta nessuna azione concreta.”
Tra l’altro 400 dei 1200 lavoratori di tutta la Puglia che sono a rischio, devono ancora percepire lo stipendio di sei mesi, da parte di una delle società di servizi che hanno l’appalto della pulizia nelle scuole. La Intini infatti, non paga da tempo i suoi dipendenti che hanno lamentato il problema già in altre occasioni, senza ottenere giustizia.
Delle altre società, ci sarebbe anche la Euro Servizi, che deve ancora saldare gli stipendi degli ultimi due mesi.
Il problema dei lavoratori ex-LSU coinvolge il 90% del Mezzogiorno con circa 26.000 lavoratori che rischiano la disoccupazione dopo anni di lavoro.
“Molti di noi hanno tra i 50 e i 60 anni, se già per i giovani è difficile trovare lavoro, per noi quale sarà il futuro?” si domandano a buon diritto i lavoratori, che hanno poi bloccato via XXV Luglio per protesta, causando non pochi problemi al traffico cittadino.
Nel frattempo il pensiero va anche alla situazione nelle scuole e ai problemi che la mancanza di personale addetto alla pulizia, creerà andando a peggiorare situazioni che già persistono negli ambienti scolastici.