Illustrato questa mattina durante la seduta del Consiglio provinciale, il Piano d’Impresa quinquennale della Nuova Salento Energia, società in house della Provincia di Lecce, ripartita il primo aprile 2011 dopo un lungo periodo di stasi. La società in questione si occupa delle verifiche sullo stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici della provincia di Lecce
Approvato da tutte le sigle sindacali, il nuovo Piano prevede un impegno medio di 28 ore lavorative a carico dell’ente, più 12 di ammortizzatori sociali per completare le 40 ore settimanali e permettere ai 65 lavoratori l’equa contribuzione per il lavoro svolto. Per il prossimo anno è invece previsto, a fronte del pareggio contabile, il pieno regime della società. Buon grado di soddisfazione anche da parte dei lavoratori per il traguardo raggiunto, nelle dichiarazioni del presidente Gabellone, che considera la società una sfida per mantenere il settore occupazionale a livelli accettabili. Meno entusiasmo dai banchi dell’opposizione, risentita per essere stata esclusa, come ha sottolineato il consigliere Schiavone, da qualsiasi procedimento decisionale.
Sono state esposte anche le perplessità dei consiglieri di minoranza che non vedono chiarezza in alcune voci del Business Plain, dai ruoli dell’organico, alla crescita e controllo degli impianti, alla carenza di mezzi idonei al controllo degli impianti stessi, come se il Piano d’Impresa fosse stato stilato, a detta del consigliere Schiavone, per una necessità immediata. Poco chiare anche le cifre relative al costo del personale nell’incongruenza tra mensilità e Tfr. Da qui, si sono susseguite le schermaglie fino alle dichiarazioni di Biagio Ciardo che riconosce nel nuovo progetto quattro obiettivi fondamentali: buona qualità del servizio, garanzia occupazionale, equa distribuzione degli oneri per non gravare sui cittadini, equilibri di bilancio. Una secca risposta al collega dell’opposizione Vittorio Potì, il quale rivendicava la primogenitura della società, quando il governo non era convinto del buon andamento della stessa. Le discussioni si sono protratte per qualche ora pur trattandosi di una delibera che prende atto di un Piano relativo ad una società già operante. Il risultato della votazione per presa visione è stato di 20 favorevoli, 4 contrari e 7 astenuti.
Un altro punto fondamentale per la buona politica sul quale l’assise si è confrontata riguarda i lavoratori socialmente utili a rischi licenziamento. C’era già stato un primo incontro a cui aveva preso parte il presidente Gabellone insieme alle rappresentanze sindacali e ai parlamentari locali, lo scorso marzo, e dal Governo centrale si prorogò il termine per i licenziamenti dei lavoratori Lsu. Oggi si è presentata una delibera per cui l’ente provinciale si impegna a ricoprire finanziariamente l’intero anno 2011 se i finanziamenti statali si bloccheranno nel mese di luglio come era stato dichiarato dal sottosegretario di Stato, on. Pizza.