I poliziotti del Commissariato di Nardò hanno attivato una serie di controlli finalizzati a prevenire gli incidenti sul lavoro con particolare riferimento a quegli ambienti, come le cave, nei quali la presenza e l’uso di materiale esplodente richiede l’attuazione di rigide misure di sicurezza.
Nell’ambito di questi servizi, in una cava per l’estrazione di pietra calcarea, veniva sorpreso il personale addetto, intento al caricamento delle mine su di un costone di roccia, mentre a circa 10 metri, un operatore era impegnato con un escavatore alla demolizione di altre rocce a ridosso dei fori di caricamento dell’esplosivo.
Ciò in difformità delle prescrizioni che prevedono che, al momento di caricamento delle mine, la zona deve essere completamente sgombera di uomini e mezzi per un raggio di 500 metri dal punto d’esplosione.
Ovviamente i poliziotti della Sezione Amministrativa del Commissariato di Nardò, interrompevano immediatamente le operazioni di caricamento ed il successivo brillamento delle mine, evaquando la zona.
Per le gravi violazioni riscontrate gli agenti hanno elevato a carico del proprietario della zona, un settantenne neretino, una sanzione amministrativa di 1032,00 Euro, contestualmente segnalando la violazione all’Ufficio di Polizia Amministrativa del Comune di Nardò che aveva rilasciato la licenza di fochino per il brillamento delle mine al titolare.