“Gli Enti storici della formazione professionale (ENAIP, EPCPEP, IRAPL) vivono da anni una situazione di estremo disagio, con il rischio di chiusura in assenza di interventi forti e decisivi da parte dell’Amministrazione regionale. La Regione Puglia deve ricercare ogni utile soluzione legislativa definitiva che riconosca a tali organismi senza finalità lucrative, il ruolo che essi hanno svolto sino ad ora nel settore, garantendo i livelli”.
È quanto afferma il presidente del gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro in una interrogazione rivolta al presidente Nichi Vendola ed all’assessore alla Formazione professionale Alba Sasso.
“Gran parte del personale di questi Enti è in cassa integrazione da due anni a causa della ridottissima assegnazione di corsi – sottolinea il capogruppo Udc – A causa del blocco nei pagamenti relativi alle ridottissime attività assegnate, anche il personale occupato risulta essere senza stipendio da molti mesi. Inoltre, il mancato pagamento dei finanziamenti intermedi sta pregiudicando l’eventuale futura attività degli Enti che vedono ridursi quotidianamente il numero di fornitori disposti a concedere le relative forniture senza il legittimo pagamento delle stesse, esponendoli ad azioni legali che appesantiscono la già gravissima situazione finanziaria”.
“Appare naufragato – continua il presidente Negro – anche l’intervento di carattere sociale soprannominato ‘Welfare To Work’ in quanto, ad oggi, non risultano ancora erogate le somme relative all’attività di formazione svolta da parte degli Enti in favore dei lavoratori cassintegrati e in mobilità con conseguente impossibilità, da parte degli stessi Enti, di erogare il previsto sussidio ai lavoratori che hanno partecipato a tali corsi, peraltro per espresso obbligo disposto dalla Regione. Gli Enti di Formazione professionale lamentano la mancata applicazione della legge regionale 27/2001 per il rimborso delle spese sopportate per anticipazioni bancarie, spese di ristrutturazione ed abbattimento delle barriere architettoniche, oneri, questi, inseriti nel cd ‘Progetto di ristrutturazione’ richiesto dalla stessa regione Puglia per consentire l’accreditamento delle sedi formative. La Regione Puglia, pur in presenza di cospicui fondi comunitari che consentirebbero di dar risposta alle legittime aspettative della popolazione pugliese in ordine al proprio diritto alla formazione, assicurando piena occupazione al personale degli Enti storici, preferisce spendere proprie risorse per la compartecipazione agli ammortizzatori sociali, spingendo sempre più i lavoratori verso quella condizione di precariato”.
A tal proposito, il presidente Salvatore Negro chiede al presidente Vendola ed all’assessore Sasso di “calendarizzare un percorso condiviso che giunga, nel più breve tempo possibile, a sottoporre ad opera del governo regionale e poi in Consiglio regionale una proposta di legge regionale che risolva le problematiche degli Enti di Formazione professionale”.