Impianti da 1 Megawatt che necessitavano di semplici autorizzazioni comunali ma incastrati alla perfezione per formare una superficie di 25 ettari di pannelli solari con un giro di affari di 70 milioni di euro.
Questo l’espediente scoperto dai carabinieri del nucleo per la tutela dell’ambiente, che questa mattina ha sequestrato 12 impianti per l’energia rinnovabile nelle località di Stoppa e Favali, del comune di Veglie.
L’operazione, denominata “Senza V.I.A. 2”, è iniziata nel Gennaio 2011, a seguito di due esposti fatti ai carabinieri dai proprietari dei terreni adiacenti ai campi fotovoltaici, che lamentavano l’allagamento dei propri possedimenti, dovuti ad un innaturale innalzamento del terreno per la costruzione dei pannelli, creati con materiale tufaceo.
Avviati gli accertamenti, le forze dell’ordine si sono accorte che 12 impianti, 6 in una zona e 6 nell’altra, erano stati costruiti uno accanto all’altro.
Seconda la legge, un campo che produce l’equivalente di 1 megawatt, ha bisogno soltanto di una semplice autorizzazione comunale, detta DIA. Se invece il campo fotovoltaico è più grande, la procedura diventa più complessa e a rischio di intoppi, per ottenere i permessi regionali e internazionali, oltre alla Valutazione Impatto Ambientale, la VIA.
Nel 2008 però, sono state rilasciate contemporaneamente 12 autorizzazioni semplificate DIA per i 12 campi fotovoltaici, che però sono stati poi costruiti l’uno adiacente all’altro come fosse un Tetris e divisi soltanto da semplici recinzioni.
L’espediente è stato così scoperto e i carabinieri hanno proceduto al sequestro dei terreni incriminati che appartengono a 15 società con sedi a Roma, Milano e Lecce, e che adesso sono indagate. Quattro di queste società inoltre – 2 leccesi e 2 di Veglie -, sono intestate agli elementi di un unico nucleo familiare; le indagini continueranno quindi per verificare non solo la correttezza di tutte le autorizzazioni ma anche le effettive responsabilità.
Al momento è stato contestato soltanto il reato di abusivismo edilizio a causa del sopraelevamento dei terreni che hanno causato dei danni a quelli circostanti e per la vicinanza dei campi fotovoltaici ma gli accertamenti in corso, mostreranno se dovranno essere contestati altri reati.