E’ ripreso in seconda e quinta commissione convocate in seduta congiunta, l’esame del disegno di legge che prevede la costituzione dell’”Azienda pubblica Acquedotto pugliese – AQP”.
Il testo iniziale è stato emendato negli articoli sui quali gli esperti del Servizio affari e studi giuridici e legislativi del Consiglio regionale avevano espresso dubbi circa la conformità di alcuni articoli ai principi costituzionali.
Il nuovo testo, recependo le osservazioni, ha ottenuto il parere favorevole degli stessi esperti che, tuttavia, hanno segnalato la presenza di un possibile elemento di contrasto con la normativa comunitaria vigente e relativamente ai principi che caratterizzano l’affidamento di un servizio pubblico.
Di rilevante, rispetto al testo originario, c’è la riformulazione dell’articolo 2, nel quale non si fa più riferimento alla previsione dell’auto-qualificazione del servizio idrico integrato quale servizio non a rilevanza economica e la sostituzione dell’articolo riferito alla questione dell’assetto proprietario della Spa.
Al nuovo testo, sul quale le commissioni di merito torneranno a discutere mercoledì 13 aprile, è allegata anche una tabella che anticipa il percorso finanziario che la Regione compirà a breve per reperire le risorse economiche necessarie ad acquisire le quote di AQP ancora detenute dalla Regione Basilicata.
La Basilicata – secondo l’accordo di programma del 5 agosto 1999, ratificato con una intesa che risale al 27 maggio 2004 – ha l’obbligo di alienare le quote in suo possesso, così come la Puglia è vincolata all’acquisto dietro il pagamento di una somma concordata e che ammonta a 12.250.000 euro.
Per far fronte all’impegno si renderà necessaria una variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2011. I fondi sono quelli dei programmi operativi FESR 2007: 6,5 milioni di euro saranno prelevati dall’asse trasporti; 4,4 milioni di euro provengono dall’asse città e sistema urbano; 1,5 milioni dai fondi destinati all’assistenza tecnica per l’attuazione del programma operativo.
Fissato il termine per la presentazione degli emendamenti che la presidenza accetterà sino a martedì 12 aprile, per essere esaminati nella seduta già fissata per il giorno successivo.