“I fioristi e fiorai leccesi, oltre a dover fare i conti con la grave crisi economica e finanziaria che ha colpito il settore, lottano senza armi contro un fenomeno che nessuna istituzione intende affrontare con la dovuta decisione e fermezza: l’abusivismo commerciale e la concorrenza sleale di numerosi venditori ambulanti, che popolano tutti gli angoli della città”.
È quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia e presidente di “Moderati e Popolari”, Antonio Buccoliero.
“Il settore – prosegue Buccoliero – risulta essere al collasso e senza interventi diretti degli organi preposti non si potrà uscire da una grave crisi del settore. I fiorai e i fioristi leccesi sono costretti ad un rincaro derivante dai costi degli affitti, del personale dipendente regolarmente registrato, delle tasse e imposte dell’attività commerciale e non possono competere con i venditori ambulanti, che verosimilmente sfuggono alle grinfie del fisco, acquistano i prodotti floricoli a prezzi stracciati dal barese, non pagano l’occupazione del suolo pubblico e sono insensibili a qualsiasi attività contravvenzionale, la cui sanzione non pagheranno, perché nullatenenti”.
“Il dramma degli operatori è che tale denuncia la formulano da diversi anni e non ricevono risposte da nessuna istituzione interessata – sottolinea l’esponente MaP – solo rinvii di responsabilità ad altri organi, timori di addentrarsi su terreni della criminalità, che producono sfiducia e rassegnazione. Se lo stato delle cose è questo, mi farò portavoce delle istanze della categoria, invitando tutte le istituzioni interessate, perché provvedano ad un intervento immediato e efficace per restituire serenità alla città e agli operatori interessati”.
“Un esposto in tal senso – conclude Buccoliero – verrà prodotto dallo scrivente, oltre al sindaco di Lecce, anche al Comando dei Vigili Urbani, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e delle Questura di Lecce, nonchè alla DDA della Procura della Repubblica di Lecce, che potrebbe essere interessata al fenomeno invasivo di organizzazioni esterne al contesto leccese”