La radio questo apparecchio, in grado di trasmettere istantaneamente le notizie ad un vasto pubblico ed a grande distanza, introduce una nuova concezione del tempo nella comunicazione. Ovunque noi siamo è sufficiente schiacciare un semplice tasto per dare voce ad uno strumento così piccolo ma così importante che lo rendono il mass media più diffuso.
Le sue origini risalgono a tempi lontanissimi, quando Guglielmo Marconi, (Bologna, 25 aprile 1874 – Roma, 20 luglio 1937) giovane studente bolognese, mise a punto nel 1895 il primo radiotelegrafo tramite cui si metteva in pratica la possibilità di comunicare senza fili.
Fin da giovane egli dimostrò un particolare interesse nelle discipline scientifiche ed in particolare verso la fisica matematica e sperimentale; con il trascorrere del tempo, ebbe l’idea geniale di poter trasmettere e ricevere facilmente le onde Hertziane a grande distanza a tal punto da dedicare la maggior parte della sua vita allo sviluppo ed al perfezionamento della radiocomunicazione. In seguito a numerosi esperimenti eseguiti nella villa paterna, riuscì a creare un apparecchio straordinario in grado d’inviare segnali a distanza da quasi 2400 chilometri; nel 1897 fondò la Marconi’s Wireless Telegraph Company, certo di essere riuscito nell’idea di farsi brevettare la propria rivoluzionaria invenzione in Inghilterra. Nel 1901 trasmise segnali radio dalla Cornovaglia all’isola di Terranova, in Canada.
Un onore per Marconi premio Nobel per la fisica nel 1909, vedere impiegato il proprio sistema di radiocollegamento dalle navi italiane ed inglesi, e nel più grande transatlantico mondiale, il famoso Titanic, nel cui affondamento morirono 600 persone (circa 700 si salvarono grazie al sistema radio di bordo fenomenale che ha permesso di chiedere i soccorsi).
Orson Welles, attore e regista americano che lavorava in una stazione della catena radiofonica CBS diffuse nel 1938 la sua prima trasmissione. In quell’occasione l’attore e regista americano inserì all’interno di un comune programma musicale, la letttura di alcuni brani del romanzo fantascientifico di Herbert George Wells, La Guerra dei mondi.
I brani furono letti negli spazi dedicati al notiziario con il risultato che numerosi ascoltatori accolsero le notizie come vere e reagirono come se fosse decisamente in corso un’invasione di extraterrestri. Questa esperienza metteva in luce sia la sostanziale potenza che la comunicazione di massa aveva ormai raggiunto, sia la sua capacità di procurare una patente di verità ad ogni tipo d’informazione presentata come notizia. L a radio, come la televisione in seguito, sembrava garantire essa stessa l’oggettività e quindi la verità delle sue informazioni.
I regimi totalitari instauratisi in Europa tra le due guerre mondiali ( soprattutto il fascismo italiano, il nazismo tedesco e lo stalinismo sovietico) non trascurarono assolutamente di fare uso di questa grande potenza dei mass media. Attraverso il monopolio della comunicazione e l’uso della censura controllavano la diffusione delle notizie autorizzando soltanto quelle che li favorivano essendo funzionali al loro funzionamento.