Il risultato di Lecce-Napoli è nel titolo. L’effetto di questo successo lo si può trovare nella classifica oggi aperta alla soluzione auspicata, in atesa,ovviamente, dell’esito del derby di Genova. Il via del mare è in visibilio quando Valeri (l’arbitro) fischia tre volte.
Ma come si può descrivere questo pomeriggio ? Non c’è una nuvola, lo stadio è un catino di sole e di tifo, si fanno sentire anche quelli in azzurro giunti numerosi dalla Campania: il colpo d’occhio rincuora!
Il Lecce parte con circospezione, è guardingo, vuol capire che Napoli ha di fronte prima di orientare la partita; il Lecce è opportunamente prudente avendone giustificato motivo che intanto gli procura qualche balbettio difensivo: Ma si fa sentire anche in avanti, al 7°, quando Munari riceve palla e da pochi passi spara sull’esterno della rete. La cosa rinfranca i giallorossi che appaiono ora più disinvolti e più sicuri tanto che il Napoli è costretto a rinculare visibilmente. Per il Napoli è un brutto quarto d’ora; poi si ristabilisce l’equilibrio iniziale.
Sarà colpa del gran caldo o chissà per cosa, fatto è che il ritmo si mantiene assai basso; il furore agonistico latita facendo capolino soltanto in taluni corpo a corpo.
Ripresa subito più vivace. Al 9° Olivera va per le terre d’area di rigore; calcio di rigore assegnato, calcio di rigore che Corvia trasforma sfiorando la perfezione, anzi, centrandola nel “sette” e allora il catino del via del mare esplode, diventa un crogiolo di passione e di entusiasmo. Ma Corvia guadagna subito dopo il secondo giallo in contrasto falloso su Lavezzi che gli sfuggiva pericolosamente: e spulsione.
Di Michele resta così unico e solitario guastatore ed infatti Mazzarri manda in campo Mascara e Zunica al posto di di Dossena e Yebda con l’intento di guadagnare spinta e velocità. Al 21° arriva il pari dei partenopei firmato da Mascara, il meno alto della compagnia, ma anche il più lesto e reattivo nel girare di testa un taglio di Zunica.
Esce Vives ed entra Giuliatto; il Lecce dà vita ad un paio di sussulti che il Napoli digerisce a stento, ma poi deve ripiegare in trincea. Intorno al 30° Cavani raggiunge Corvia sotto la doccia; secondo giallo anche per lui. Se quella visto oggi, un Napoli che si muove ad andatura da moviola, è la terza forza del campionato, allora siamo davvero una nazione calcisticamente sgonfia.
Chevanton rileva Munari, segno che “il Gigi” vuole i tre punti.
E’ proprio Chevanton a timbrare il successo a pochi minuti dal termine: sinistro secco a scheggiare la parte bassa della traversa con la palla che il guardalinee (e non solo lui) vede rimbalzare oltre la linea; Valeri giustamente si fida del suo collaboratore e convalida: Palla al centro.
Il Napoli ritorna a casa a mani vuote; il Lecce accarezza molto da vicino la salvezza auspicando l’arrivo di buone notizie da Marassi; lì si gioca il derby della lanterna.