Dal suo studio tecnico di ingegnere sarebbero stati scaricati file-civetta immessi, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Trento sulla pedopornografia on line, dalla Polizia postale e contenenti scene di sesso anche con minori: e’ il motivo per il quale il consigliere regionale della Puglia dell’Italia dei Valori
, ed ex sindaco di Poggiardo, Aurelio Gianfreda, e’ stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di divulgazione e condivisione di materiale pedopornografico. Su disposizione della Procura della Repubblica di Lecce, alla quale sono stati inviati da quella di Trento gli atti riguardanti Gianfreda, e’ stata compiuta una perquisizione nello studio, al termine della quale sono stati acquisiti alcuni supporti informatici, mentre un computer sarebbe stato portato via anche dall’abitazione dell’ingegnere e consigliere regionale. Lo studio di Gianfreda, a quanto si e’ appreso, ha una rete wireless per collegarsi ad Internet e l’utenza telefonica e’ intestata allo stesso Gianfreda. Nello studio pero’ lavorano diverse persone e quindi occorre accertare chi abbia materialmente scaricato quei file-civetta collegandosi a siti hard. Le indagini della magistratura leccese sono dirette dal pm Carmen Ruggiero.
Il consigliere regionale della Puglia dell’Italia dei Valori Aurelio Gianfreda ha rimesso il mandato al partito in seguito alla sua iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura della Repubblica di Lecce nell’ambito di un’indagine sulla pedofilia on line. Lo si apprende da una nota diffusa congiuntamente dal responsabile Enti locali dell’Idv, Ignazio Messina, dal coordinatore pugliese del partito, Sebastiano De Feudis, e dal presidente del gruppo consigliare Idv alla Regione Puglia, Orazio Schiavone. ”Anche in questo caso, come sempre – e’ scritto nella nota – l’Italia dei Valori si affida alla magistratura affinche’ possa accertare i fatti. In un ufficio sarebbe stato scaricato materiale pedopornografico e occorre subito individuare chi e’ l’autore. Prendiamo atto e ringraziamo il consigliere Aurelio Gianfreda per aver rimesso il suo mandato a disposizione del partito. Ne trarremo le conseguenze dopo le conclusioni della magistratura”.