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La Galleria d’Arte Stomeo di Martano diventa sempre più sinonimo di arte, e punto di riferimento per gli artisti non solo locali, ma provenienti da ogni angolo dello stivale.
Continua l’ambizioso progetto della rassegna “Colori in concerto”, e così dopo aver ospitato gli artisti pugliesi e quelli lombardi, è giusto il momento di dare spazio non ad una regione intera, ma ad una sola città che rappresenta uno dei fulcri principali dell’arte italiana da sempre, la capitale.
Si è tenuta domenica 5 giugno l’inaugurazione della mostra collettiva “Colori in concerto, un inno al colore dalla capitale”, che resterà aperta al pubblico fino al 16 giugno. E a colorare le calde pareti della suggestiva galleria ci hanno pensato le opere degli artisti romani, opere diverse tra loro ma legate dal filo conduttore della passione per l’arte figurativa.
La serata si è aperta con un saluto della padrona di casa, Gianna Stomeo, che ha poi passato il testimone alla critica d’arte, Pompea Vergaro che ci ha accompagnato in un viaggio artistico alla scoperta delle opere di questi artisti, sensibili al fascino dei colori, all’armonia delle linee e al mistero dei chiaroscuri. Ad accompagnarci attraverso questa promenade la poesia attraverso i versi del poeta Mauro Ragosta, e la musica attraverso le note del violino di Joele Miceli.
Diciannove le opere esposte nella collettiva curata da Gianna Stomeo, Pompea Vergaro e Annalisa De Marianis: un turbinio sapiente di colori che ben ha saputo esprimere il senso stesso della rassegna che intende mettere in mostra ciò che l’arte può fare, ovvero mettere a nudo le emozioni, i sentimenti. Ed è attraverso e grazie alle opere di Luciano Alberti, Tonino Antaci, Valeria Bartolini, Gianfranco Basso, Paolo Benedetti, Silvia Brunone, Ornella Casale, Massimo De Carolis, Maria Ferrara, Rodolfo Fincato, Concetta Gioia, Chiara Maresca, Luigia Mesolella, Maria Grazia Omodeo, Giuseppe Ribechi, Antonio Ricci, Alessandra Santo Stefano, Giacomo Sonaglia, Gabriella Tolli che abbiamo respirato l’aria della capitale, che ci siamo emozionati, e abbiamo riscoperto, come sempre accade davanti ad opere d’arte intese nel senso reale del termine, l’amore per ciò che l’arte e solo l’arte ci sa regalare.
Protagonisti indiscussi gli artisti dunque, e il loro modo diverso di interpretare il mondo, la passione, la vita, e tra i presenti non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Antonio Ricci che ha voluto portarci in una dimensione color indaco, tra le sensibili sfumature, attraverso il corpo di una donna marmorea, fragile ma forte, sensuale ma spirituale; con Valeria Bartolini che nella sua tela a forma esagonale, dal titolo “Nota”, ha espresso l’intenso legame che vi è tra l’arte figurativa e la musica; e ancora con Massimo De Carolis, un architetto che ha voluto immaginare e poi intingere di colore un paesaggio a noi caro come quello di Alberobello in una prospettiva naif in cui convergono una miriade di colori sapientemente accostati.