“La Corte Costituzionale ha dichiarato, in via definitiva, l’illegittimità costituzionale dell’art. 10 della legge elettorale della Puglia, confermando il principio della prevalenza dello Statuto sulla Legge elettorale regionale.
Questo impone degli interrogativi importanti, a cui il presidente Vendola deve fornire risposte chiare, non trascurando, a questo punto, l’obbligo morale di “tagliare” gli assessori esterni nominati in Giunta”.
È quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia e presidente di “Moderati e Popolari”, Antonio Buccoliero, che dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale in merito al numero dei consiglieri, ha presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta al presidente della Giunta regionale. Scrive Buccoliero:
“Premesso che
· La Consulta ha dichiarato in via definitiva l’illegittimità costituzionale dell’art. 10 della legge elettorale della Puglia;
· La stessa Corte ha confermato il principio della prevalenza dello Statuto sulla Legge elettorale regionale;
Tenuto conto che
· Dagli organi di stampa è emerso che il governatore Vendola si è costituito nella vicenda giudiziaria che, a parere dello scrivente, non intaccava alcun interesse dell’Ente, generando ulteriori ed inutili costi per la regione;
· L’unico interesse reale risultava essere quello di agevolare lo stesso Vendola (e non la maggioranza) nel tentativo di governare con numeri ampi un consiglio regionale che gli resta ostile, al di là delle risultanze formali;
· Il governatore era incurante della risultanza della sentenza che poteva costringere l’ente ad un ulteriore esborso di diversi milioni di euro, qualora la consulta avesse deciso per l’allargamento a 78;
l’interrogante chiede al presidente della giunta regionale:
* Quanto sia costata la costituzione in giudizio della Regione;
* Quale interesse riteneva di dover tutelare, se non quello privato di tutelare se stesso da possibili condizionamenti della maggioranza;
* Se non sia il caso di provvedere personalmente a pagare i relativi costi del giudizio sostenuti dall’Ente;
* Se non ritenga, a questo punto, di sentire il dovere morale di tagliare gli assessori esterni nominati in giunta che, sino ad ora, non hanno fornito alcun valore aggiunto rispetto a quello che avrebbero potuto rendere i consiglieri eletti dal suo “popolo” (è come se i pugliesi, eletto il Governatore Vendola per farsi amministrare, si vedessero poi nominare un esterno come curatore dello stesso);
* Se non sia il caso di riferire in aula, perché assessori del calibro di Michele Losappio e Mario Loizzo non siano stati riconfermati in giunta o come mai consiglieri di spessore ed esperienza della sua maggioranza e delle sue estrazioni ideologiche non abbiano potuto trovare posto nel governo della regione”.