Il Comune di Gallipoli intende chiarire il proprio ruolo nella vicenda relativa alla chiusura temporanea di alcuni lidi di questi giorni. Le infrazioni commesse nella scorsa stagione dagli stabilimenti balneari, che oggi contestano le sanzioni amministrative ricevute, sono state accertate con sopralluoghi dei nuclei NAS e da unità del locale Commissariato di Polizia durante la passata stagione estiva.
Lo scorso ottobre, l’amministrazione ha quindi ricevuto i fascicoli riportanti l’abuso nelle attività e di conseguenza ha applicato le sanzioni previste, precedute da avvisi già inoltrati in aprile scorso. “È bene chiarire – afferma il Sindaco Giuseppe Venneri – che l’atto sanzionatorio prescritto per tali “reati” va applicato obbligatoriamente nella stagione in corso, pertanto, se veramente avessimo voluto danneggiare i gestori, avremmo potuto indicare come periodo di chiusura i mesi di luglio o di agosto. Era, inoltre, impossibile optare per maggio, mese in cui sono ancora in fase di preparazione, o settembre, periodo in cui alcuni di loro si apprestano a chiudere battenti”.
Il Comune si è attenuto rigorosamente alle decisioni del giudice amministrativo sia nei casi in cui si è disposta la chiusura dello stabilimento, quale attività madre, sia nei casi in cui è stata interdetta solo l’attività di intrattenimento. Con molta probabilità, l’equivoco è nato a causa di una differente interpretazione delle sentenze delle autorità competenti: TAR nel caso di due lidi, Consiglio di Stato per l’altro. Non c’è stata, quindi, volontà da parte dell’ente comunale di assumere decisioni in maniera arbitraria poiché ha rispettato l’esecuzione rigorosa dei provvedimenti del giudice.
“I gestori – continua Venneri – invece di insistere nel condannare le scelte dell’amministrazione, dovrebbero apprezzare la volontà di procedere all’atto esecutivo tempestivamente, onde evitare di essere danneggiati nel bel mezzo della stagione estiva”.
A proposito delle affermazioni dell’On.Vincenzo Barba, il sindaco ha ribadito che “il concetto di legalità dell’Onorevole Barba è singolarissimo nel suo genere. È impensabile che un rappresentante del Parlamento sostenga che gli abusi non debbano essere puniti. Non dare esecutività agli atti sanzionatori disposti, renderebbe il Comune corresponsabile di un reato”.