Dopo Confindustria Lecce e l’interrogazione della deputata del PD Teresa Bellanova ora anche la Corte dei Conti critica le modalità di accertamento e riscossione fiscale.
“Anche la Corte dei Conti oggi condanna la ‘stretta’ del Governo sugli accertamenti esecutivi”. La parlamentare del PD, accoglie così la sentenza con cui la Corte definisce ‘indebitamente vessatorie’ le modalità di accertamento e riscossione fiscale
“Nella mia interrogazione del 7 giugno scorso avevo evidenziato” spiega la Bellanova “proprio questa distorsione introdotta dal Governo, caratterizzata dalla ferrea rigidità della riscossione contrapposta però ad una esasperante aleatorietà dei pagamenti, da parte Pubblica Amministrazione, che sta mettendo in ginocchio tante piccole e medie imprese, italiane e salentine, che già con grandi sacrifici riescono a sopravvivere alla crisi”.
Il Presidente di Sezione della Corte dei Conti Luigi Mazzillo ha rilevato infatti che “come nel caso della riscossione, anche le modalità di accertamento che appaiano indebitamente vessatorie possono indurre ad interventi correttivi che finirebbero per vanificare l’efficacia stessa degli strumenti di contrasto apprestati. La soluzione – per la Corte dei Conti – va trovata in attività di accertamento e di riscossione rispettose della dignità del cittadino-contribuente, ma anche dotate dell’indispensabile efficacia dissuasiva”.
“Se, da un lato, è da considerarsi sacrosanto” chiarisce la parlamentare “il principio secondo il quale non può essere consentito a nessuno di venir meno ai propri doveri verso l’erario, dall’altro non ci si può neanche accanire su chi già versa in gravi condizioni di difficoltà, soprattutto quando invece si continua ad essere troppo ‘timidi’ nei confronti dei grandi evasori o delle potenti multinazionali”.
“L’auspicio è che questo Governo riesca a dimostrare la capacità, oltre che la necessaria umiltà” conclude la Bellanova, “di ascoltare i consigli. Consigli che oggi non gli vengono più rivolti soltanto dall’opposizione, verso i quali continua con la più ottusa sordità, ma perfino dall’organo supremo della magistratura contabile dello Stato”.