Il periodo storico in cui è ambientato il film è quello della Seconda Guerra Mondiale, quando l’America entra in guerra per distruggere il nazismo di Hitler.
Il film narra la storia di un giovane uomo pieno di valore patriottico per la propria nazione, vorrebbe arruolarsi e prendere parte alla guerra.
L’unico ostacolo è il suo fisico rachitico e malaticcio, ma proprio per questo viene scelto per un esperimento che gli cambierà, e non di poco, oltre che il corpo anche la vita.
Steve Rogers (Tommy Lee Jones) si trasforma in Capitan America, un supereroe senza superpoteri ma con un superscudo per difendersi. Il supereroe è nato per sconfiggere il male estremo e cioè la follia nazista, con le sue stesse armi ma ribaltate (la perfezione fisica). Il film arriva in Italia in un periodo buio come un raggio di sole che taglia le nuvole ma che non basta a ristabilire il sereno.
Il regista impiegato per girare il film è Joe Johnson dal curriculum non brillantissimo ma ben orientato al genere fantasy. Capitan America ha riscosso un notevole successo negli States dove al botteghino ha guadagnato ben sessantacinque milioni di dollari in un week end, a dispetto di Harry Potter e i doni del male che è riuscito ad incassare solo quarantotto milioni di dollari, piazzandosi dunque al secondo posto.
Capitan America originariamente fumetto edito dalla Marvel, viene trasposto dal regista Johnson in modo impeccabile, il film risulta quindi curato soprattutto negli effetti speciali e nella trama vero punto di forza della pellicola, meno nella sceneggiatura che non cola a picco grazie alla varietà dei fatti che non lasciano spazio a buchi o cedimenti. La bellezza del film sta nel fatto che il regista non dimentica che il protagonista è, sotto lo scudo ed il mantello, un ragazzino, la pellicola non perde mai il senso di smarrimento e no nasconde la personalità testarda delle origini del protagonista, il resto è solo noia, fatta eccezione per la scene del duo dei cattivoni da cartoon formato da Hugo Wlaving e Toby Jones .