La Copa America 2011, giunta ormai al suo atto finale, resterà sicuramente nella storia come una delle edizioni più strane.
Innanzitutto i primi risultati, tutti pareggi, hanno fatto pensare a molti che sarebbe stato un torneo noioso, a causa anche dell’inizio difficile delle favoritissime Argentina, Brasile ed Uruguay (due pareggi nelle prime due partite per tutte e tre le nazionali).
Solo il Cile e la Colombia, compagini da inserire immediatamente dietro le tre sopra citate per la corsa al titolo, nelle prime tre partite hanno ottenuto due vittorie.
La svolta è arrivata nell’ultima partita della fase a gironi: l’Argentina ha annientato il Costa Rica per 3-0 grazie alla doppietta di Aguero, al gol di Di Maria e ai tre assist perfetti di Messi; il Brasile ha segnato quattro gol all’Ecuador con le doppiette di Pato e Neymar, vincendo per 4-2 nonostante due clamorosi errori di Julio Cesar; l’Uruguay, infine, ha ottenuto il massimo risultato con il minimo sforzo, battendo il Messico per 1-0.
Grazie anche ad ottime prestazioni, quindi, le “big” hanno riconquistato gli spettatori e fatto credere che avrebbero dominato il torneo, ma così, almeno in parte, non è stato.
Nei quarti di finale i risultati delle partita sembravano scontati, eccezion fatta per Argentina-Uruguay, ma la realtà è stata molto diversa da come si pensava: la Colombia era favorita contro il Perù, ma ha perso nei supplementari per 2-0 dopo un rigore fallito dal bomber Falcao nel corso dei tempi regolamentari; il Cile avrebbe dovuto passeggiare sul Venezuela, ed in effetti ha dominato, ma ha immeritatamente perso per 2-1.
Le sorprese maggiori, comunque, sono arrivate da Argentina-Uruguay e da Brasile-Paraguay. Che per la squadra di Messi la partita contro Forlan e compagni non sarebbe stata semplice si sapeva, ma gli argentini giocavano in casa, e potevano contare su una delle squadre (sulla carta) più forti al mondo; l’Argentina infatti ha giocato meglio e per lunghi tratti ha dominato, ma si è trovata di fronte un Muslera in versione paratutto. Così nei tempi regolamentari la partita è finita 1-1, ed è andata avanti così fino alla fine dei supplementari; ai rigori l’ex portiere della Lazio ha confermato il suo momento di grazia parando il penalty decisivo a Tevez che ha di fatto consegnato la semifinale all’Uruguay.
Ma l’altro quarto di finale è stato veramente incredibile. Il Paraguay, con uno schema di gioco molto simile ad un 8-2 , è stato preso a pallonate per tutto l’incontro, supplementari compresi: Pato, Ganso, Neymar e Lucio hanno sbagliato gol in tutti i modi possibili, il portiere paraguaiano Villar ha compiuto due miracoli decisivi e il centrocampista dell’Atalanta Barreto ha salvato un gol sulla linea. Il Brasile non è riuscito a segnare, la porta sembrava stregata.
Così la partita è arrivata fino ai rigori, dove se possibile è successo qualcosa di ancora più incredibile: Elano, Thiago Silva, Andre Santos e Fred hanno tutti sbagliato il tiro dal dischetto, così al Paraguay sono bastati i gol di Estigarribia e Riveros per passare in semifinale.
In semifinale l’Uruguay ha vinto per 2-0 contro il Perù, grazie alla doppietta di Suarez, e il Paraguay ha battuto il Venezuela ancora ai rigori per 5-3 (decisivo l’errore del venezuelano Lucena), tornando in finale dopo 31 anni e dopo non aver vinto neanche una partita.
Così il 23 luglio a La Plata si giocherà la “finalina” tra Perù e Venezuela, mentre il 24, nella spettacolare cornice del “Monumental” di Buonos Aires, Uruguay e Paraguay si giocheranno un posto nella storia.