Non è la prima volta – dichiara l’On. Ugo Lisi –che il Pd si lascia andare a cadute di stile imbarazzanti. Ogni pretesto è buono ovviamente specie se c’è da buttar fango sul centrodestra, il suo Governo e le sue amministrazioni locali.
Quando si aumentano le tasse si grida allo scandalo, quando arrivano i soldi e si possono evitare brutte sorprese ai cittadini si grida lo stesso perché l’unico obiettivo è quello di affogare il nemico nel fango.
Mi sarei aspettato un atteggiamento più maturo da parte dell’opposizione al Comune e non certamente la polemica con la Regione per l’aiuto prestato all’amministrazione di Lecce con le cosiddette risorse liberate. I 24 milioni di euro vanno ai cittadini leccesi non a Paolo Perrone o al Pdl.
Chissà come intende governare questa città il partito democratico, forse con la logica della mors tua vita mea, o senza scrupoli per il destino sociale ed economico dei nostri concittadini. Se Lecce seguisse la stessa sorte avuta da Taranto nel 2006 forse sarebbe più contento qualche pastore del Pd in cerca di terreni su cui pascolare, dimenticando che un territorio martoriato e impoverito fa male a tutti e avvelenare i pozzi non è un esercizio altamente democratico.
Esprimo il mio compiacimento per le intese che la Regione sta chiudendo con il Governo nazionale sullo sblocco dei Fondi Fas e con il Comune di Lecce sull’attività di collaborazione per la tutela e la messa in sicurezza della basilica di Santa Croce.
La buona amministrazione prescinde dalle divisioni partitiche e si rende possibile col dialogo e l’intesa istituzionale a vario livello. La Regione discute col Governo e si preoccupa di venire incontro ai bisogni delle periferie. Cos’altro dovrebbe fare?