“Proprio nel momento in cui il Salento assiste ad una recrudescenza dei fenomeni degli sbarchi clandestini, tratta di esseri umani e loro riduzione in schiavitù, anche soltanto rischiare di andare a spuntare armi di contrasto dimostratesi negli anni così efficaci
, come i progetti Libera e Libera Percorsi, è semplicemente assurdo”. È da questa considerazione che nasce l’interrogazione che l’On. Teresa Bellanova, del PD, ha deciso di rivolgere alla Presidenza del Consiglio ed al Ministro per le Pari Opportunità sul futuro di questi due progetti della Provincia di Lecce.
“Apprendiamo dalla stampa che si intende procedere alla sostituzione del personale che di questi progetti si occupa dalla loro nascita e che in questi anni è riuscito a costruire un patrimonio di fiducia e credibilità, presso le vittime cui questi progetti si rivolgono, che l’eventuale sostituzione azzererebbe. A questo poi si va a sommare il trasferimento della sede in locali che non si prestano alle esigenze di riservatezza, autonomia, sicurezza e privacy necessari per le potenziali vittime e per le persone in protezione sociale che potrebbero rischiare, nelle nuove ubicazioni, di incontrare le persone dagli stessi denunciate, come sembrerebbe essersi già verificato in alcuni casi”.
“Va detto, inoltre, che le modalità messe in campo dall’amministrazione provinciale per il contenimento dei costi, a mio avviso, non solo penalizzano fortemente la riuscita di un servizio che fino ad oggi è stato efficace nei confronti di tante persone in difficoltà, ma non sarebbero neanche rispondenti ad un effettivo risparmio, da parte dell’Ente, in termini economici. Se si pensa, infatti, che si è dato avvio ad una selezione di personale che di fatto è già nelle disposizioni dell’Amministrazione Provinciale unitamente alla volontà di pagare affitti di locazione ben più esosi rispetto a quelli nei quali erano ubicate le sedi dei Progetti si ha contezza che un risparmio effettivo certamente non si può attestare”.
“Al di là delle giustificazioni amministrative addotte, che andrebbero tuttavia verificate, è evidente come si stia rischiando, vista la delicatezza della funzione che assolvono, di svuotare di efficacia questi progetti. E questo non sarebbe assolutamente tollerabile, ancor di più nel momento particolarmente delicato che stiamo vivendo”.
“Ho chiesto al Governo di intervenire per scongiurare che un servizio effettivamente efficace sul territorio che ha prodotto risultati tangibili, migliorando l’esistenza di tanti poveri migranti venga nei fatti depotenziato anche attraverso la dispersione delle risorse umane che fino ad oggi hanno operato con professionalità all’interno delle strutture. L’auspicio è che si riesca a trovare il modo per dare la necessaria continuità a questi importanti progetti, prima di tutto per salvaguardare la loro efficacia nell’attività di contrasto alla disumanità dei fenomeni che combattono, ed in secondo luogo per disarmare ogni sospetto di operazione clientelare, che in caso contrario nascerebbe spontaneamente”.