“Il radicalismo di Nichi Vendola, che non perde occasione per manifestare la propria vicinanza alla Fiom o ai movimenti tipo No Tav, mette in imbarazzo lo stesso centro sinistra, che farebbe volentieri a meno di un alleato così scomodo e fuori dalle righe.
Il radicalismo del Presidente Vendola, infatti, certamente non giova ad un centro-sinistra pugliese e anche nazionale in crisi profonda e in cerca d’autore, ma, quel che è peggio e ci interessa più da vicino, non giova alla nostra regione che da questo presidente movimentista dovrebbe essere governata. Invece, e qui sta il problema, le sue tentazioni populiste da agit prop e quelle mistiche da profeta mediatico tolgono certamente molto se non tutto il tempo di occuparsi dell’amministrazione della cosa pubblica al Presidente Vendola, impegnato, come è, nella corsa affannosa e spasmodica ad accaparrarsi una candidatura alla guida del centro sinistra nazionale. Noi consiglieri regionali siamo ormai abituati a vedere Vendola in televisione e a seguire le sue rocambolesche performance oratorie mediatiche fra Roma e le diverse regioni d’Italia dove lui accorre appena ci sia un problema di sollevazioni popolari o delle più disparate velleitarie manifestazioni. Intanto, in Puglia, la Sanità è nel più completo caos, e questo per citare solo il settore che più di altri in questi giorni è agli onori delle cronache, tralasciando tutti gli altri settori della cosa pubblica che non funzionano, a causa di una conclamata negligenza e di una ormai cronica latitanza del presidente no global”.